Cercasi Avenatti disperatamente. Quello vero, il talento sbocciato di fresco e capace di caricarsi sulle spalle la squadra nel girone di andata, non la pallida controfigura che nel girone di ritorno ha smarrito la via del gol e si è involuto tristemente fino a ricordare il giocatore timido e spesso svogliato conosciuto nella scorsa stagione. Perché la salvezza della Ternana passa innanzitutto dai suoi gol, e lo dicono i numeri. Quelle stesse cifre che fino a gennaio facevano del rendimento dell’uruguaiano le fondamenta su cui illudersi di costruire un campionato con ambizioni ben diverse dalla classifica attuale. Delle dodici reti segnate dalla Ternana in questo girone di ritorno, infatti, soltanto due portano la firma di Avenatti (Brescia e Avellino) contro le cinque segnate da Fabio Ceravolo (Pescara Livorno, Trapani e doppietta contro il Bari) e le tre di Valeri Bojinov (doppietta contro il Crotone e Trapani). E proprio come accadeva nel girone di andata, i gol di Avenatti significano sempre punti, uno ad Avellino con la rete del pareggio, e tre contro il Brescia quando l’uruguaiano ha messo a segno il colpo della vittoria. Perché, come già nel girone di andata, quando segna Felipe, la Ternana non perde mai: gol e vittoria contro Crotone, Vicenza, Bari, Catania e Modena, rete del pareggio contro l’Avellino. Otto reti in tutto, per 20 dei quaranta punti messi insieme dalle Fere. Un talismano e un attaccante dai gol pesantissimi.
Gol che in questi quasi due mesi senza vittorie, fino all’impresa di giovedì contro il Bari, sono mancati come l’aria anche se Ceravolo e Bojinov (che però ha saltato sei delle tredici gare del ritorno) hanno evitato alla barca di Tesser la deriva. Ora, però, è arrivato il momento di dare la svolta alla stagione se si vuole uscire dalla palude della lotta per non retrocedere, e per farlo servono soprattutto i gol dell’uruguaiano. A maggior ragione considerando che, come già ampiamente dimostrato nella prima metà del campionato, questa squadra non può praticamente contare sull’apporto realizzativo degli altri reparti. Dei trenta gol fatti sin qua infatti (secondo peggior attaccato della serie B assieme all’Entella, soltanto il Modena ha fatto di peggio con ventotto reti) l’attacco rossoverde ne ha messi insieme ventitré a cui si sommano i due segnati da Viola (che però è all’asciutto dal 6 ottobre, gol contro il Brescia, dopo la rete di Crotone alla prima di campionato), i due segnati da Gavazzi (Cittadella e Frosinone, il suo digiuno dura dal 5 dicembre), quello messo a segno da Falletti a Perugia nel derby (22 novembre) e alle autoreti di Brescia e Pescara.
Con soltanto sei giocatori in grado di trovare la via del gol in tutto il campionato, la Ternana è la squadra che ha fatto peggio in tutta la serie B, per una penuria di soluzioni offensive a cui Tesser non è stato in grado di trovare risposte. Contro il Bari il tecnico rossoverde ha riproposto la difesa a quattro, messa in cantina in tutta fretta nel girone di andata dopo alcune prestazioni da dimenticare, rispolverando quel trequartista a cui era stato costretto a rinunciare per assenza (cronica vista l’incapacità o forse la non volontà di intervenire sul mercato e colmare la lacuna) di giocatori adatti al ruolo. Contro i pugliesi in quella zona di campo ha giocato, bene peraltro, Davide Gavazzi, più avanti in quel ruolo potrà tornare utile Falletti se solo sarà in grado di trovare la continuità di rendimento che in quasi due anni a Terni non ha mai conosciuto. Perché soltanto la presenza dell’uruguaiano può permettere a Tesser di cambiare modulo in attacco, variare trame offensive e passare dalla difesa a tre a quella a quattro.
Anche di Falletti ci sarà bisogno in questo finale di stagione, a partire dalla gara di La Spezia passando poi il derby della settimana successiva. Una partita che, esattamente come all’andata quando la Ternana a Bari ritrovò il successo dopo un filotto negativo per poi risalire la classifica anche sulle ali dell’entusiasmo della partita di Perugia, segnerà buona parte del futuro stagionale delle Fere dando o togliendo morale ad una squadra che sin qua ha dimostrato tutta la sua fragilità e inesperienza.
A questa squadra servono i gol di Avenatti, servono soluzioni offensive che sappiano rendere meno prevedibile il gioco rossoverde e servono, soprattutto, entusiasmo, sangue freddo e concentrazione. La salvezza passa per questa strada, stretta ma obbligata.
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