Categories: Editoriale

Caro Presidente, le scrivo…

Caro Presidente Longarini.

Mi perdonerà innanzitutto il "caro", ma l' "egregio" mi sembrava troppo informale per una lettera amichevole.

Mi verrebbe quasi spontaneo darLe del "tu", data la notevole differenza di età in essere tra di noi (in Suo favore) e data anche l' inveterata e discutibile abitudine di certi giornalisti di "familiarizzare" con i propri interlocutori, quasi che l' etica professionale non consigliasse, invece, di mantenere sempre le debite distanze da chi deve essere contattato per un qualsiasi motivo attinente alla dinamica dell' informazione.

Non appartenendo però il sottoscritto a quel genere di "giornalisti" e ritenendo, altresì, che l' educazione costituisca ancora elemento basilare dell' umano vivere, continuerò a darle del "lei" anche in questo mio editoriale a dir poco "sui generis".

So che è solito leggere i demenziali parti del mio deformato ingegno e so anche che non Le passano inosservati; tant' è vero che – chissà mai perchè – sono l' unico giornalista ternano ad essere costretto a richiede di partita in partita l' accredito per poter accedere alla tribuna stampa, non potendo usufruire, come tutti gli altri, dell' "accredito annuale"; tra l' altro, non mi viene rilasciato nemmeno il "pass" per la sala stampa…

Non che la cosa turbi i miei sonni più di tanto (sono oltre 10 anni che non metto più piede nella sala stampa del Liberati), ma il fatto di essere oggetto di questa leggera "diversificazione" di trattamento mi sembra essere più che curioso…

E allora, a maggior ragione, Le scrivo, tramite Ternana News, queste "pubbliche" quattro righe, proprio per metterLa davanti alla mia personale opinione sul Suo operato, come mio diritto costituzionalmente garantito, condividendo nel contempo queste riflessioni con il mio solito migliaio di affezionati lettori…

Stenderei innanzitutto un velo su quello che è successo da quasi 14 anni a questa parte a Terni ed esattamente dal momento in cui il Suo Gruppo ha preso in mano le redini della Ternana Calcio.

Essendo stato io stesso – mea maxima culpa, mai troppo poco scontata ! – complice involontario della distruzione  della passione rossoverde operata in modo direi quasi scientifico da alcuni vecchi dirigenti, non sono io che posso aggiungere l' aggettivo "pietoso" al sostantivo "velo" cui facevo riferimento poco sopra; ma, in compenso, lo fanno tutte le altre migliaia di amanti traditi delle Fere, che oggi disertano gli spalti del Liberati.

Condivido però la Sua affermazione tendente a sostenere che Lei, in fondo, è l' ultimo arrivato e, quindi, con il passato non c' entra niente. Giusto!

Però il fatto di essere il massimo esponente del glorioso sodalizio rossoverde, le impone l' obbligo morale e civile di cercare di capire il perchè della pressochè totale disaffezione dei Ternani nei confronti della Sua squadra e, soprattutto, di cercare di porvi rimedio.

Perchè, vede, una società calcistica non è un' azienda come tutte le altre, dove chi comanda non deve rendere conto a nessuno di come agisce.

Una società calcistica è strettamente collegata col substrato sociale nel quale è inserita, costituendone elemento fondamentale, non solo sotto il profilo sportivo, ma anche sotto quello storico e culturale.

Quindi il "pubblico" ha il sacrosanto diritto di potersi confrontare con chi detiene il "potere" .

Se poi la vogliamo buttare sul piano del diritto, è noto che lo spettatore non ha solo l' obbligo di pagare il biglietto, ma anche il diritto di beneficiare di uno "spettacolo" (perchè di "spettacolo" trattasi) degno di essere goduto.

Ogni altra considerazione a questo punto lascia il tempo che trova e deve suscitare solo delle personali riflessioni sul modo in base al quale  è gestito e garantito lo "spettacolo calcistico" a Terni.

Ma andiamo oltre.

Ho personalmente apprezzato il Suo tentativo di ristabilire dopo tanti anni una "liasion" con la tifoseria ternana.

Solo che – mi consenta – non basta convocare, quasi "iussu judicis", i rappresentanti de c.d. "gruppi organizzati" (peraltro riconosciuti dalla sola Ternana Calcio) per esporre il proprio pensiero, lasciando fuori della porta gli oltre 10.000 tifosi delle Fere che mancano all' appello.

Non basta rilasciare qualche scontata dichiarazione sull' esito di detti estemporanei incontri a qualche operatore dell' informazione presente sul posto per rendere giustizia ad una Stampa troppo spessa ignorata di malo modo.

Ci vuole molto di più.

O, forse, molto poco, a seconda delle opinioni.

Lei, a modesto avviso di chi scrive, sta lavorando bene e i frutti si cominciano a vedere.

La squadra sta cominciando ad ingranare dopo gli iniziali ed inevitabili sbandamenti; lasciamone perdere le motivazioni…non è il caso di affrontare l' argomento in questo contesto.

Anche il G.M. Benny Carbone, persona della quale apprezzo la costanza nel lavoro e l' estrema serietà, sta piano piano entrando nelle simpatie della tifoseria.

I "ragazzini" da Lei personalmente "catturati" con ottimo intuito stanno regalando delle belle soddisfazioni.

Questa Ternana non entrerà nei play off, ma sicuramente non dovrà soffrire più di tanto per centrare l' obiettivo minimo della salvezza.

Ciò premesso, so di parlare ad una ragazzo brillante ed intelligente, per cui, visto che siamo anche sotto Natale, cosa Le potrebbe costare promuovere un incontro con tutti i tifosi "di buona volontà", magari con la scusa dello scambio degli "auguri", così compiendo un primo passo consistente verso Terni e verso i Ternani?

Ha paura forse di essere contestato?

Non credo che i ternani siano così poco acuti da non capire quando è il momento di protestare e quando, invece, si deve stendere la propria mano verso una mano finalmente tesa…

Esca dal guscio.

Vada incontro alla gente.

Promuova un incontro con tutta la stampa, accetti le domande e dia le risposte che Le sembrano più opportune, ma senza arroganza e con piena disponibilità al confronto.

E' così difficile capire quanto ci vorrebbe poco per cominciare a ricucire lo strappo?

E questo invito glielo rivolge una persona che, come altre tantissime, vorrebbe finalmente tornare ai bei tempi, quando lo Stadio Liberati ruggiva di passione rossoverde.

Quando c'era perfetta sintonia tra tifoseria, squadra e società.

Quando tutti – dico tutti! – remavano dalla stessa parte per il bene comune.

Perchè, se ancora non l' avesse capito, la Ternana è un bene COMUNE !

Ci pensi…

La ringrazio per l' attenzione.

Un cordiale saluto e un forte in bocca al lupo!

Massimo Minciarelli

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Massimo Minciarelli

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