Che sarà… sarà quel che sarà!
E' tempo di Festival di San Remo. A parte le (modeste) canzoni in lizza oggi per la vittoria finale, mi torna invece in mente un brano che ha fatto la storia del festival della "canzonetta" all' italiana : "Che sarà": Questa canzone è stata scritta da Jimmy Fontana, Franco Migliacci, Carlo Pes e Italo Graco ed è stata interpretata dai Ricchi e Poveri e da Josè Feliciano al Festival di san Remo del 1971, classificandosi al secondo posto. La canzone è diventata quasi un "inno alla spenzieratezza", un invito a prendere la vita così come viene, senza porsi tanti problemi per quello che potrebbe riservarci il futuro. Si, ma che c'entra la Ternana con questa "dotta" esegesi musicale? Eppure c'entra…
Traduco prendendo lo spunto dal messaggio della canzone di cui sopra: perchè preoccuparsi di quello che potrà essere il futuro delle Fere in questo attuale campionato di Serie B, scervellandosi su astrusi calcoli in ordine ai punti necessari per arrivare in Serie A o almeno ai play-off, invece di accontentarsi di vivere alla giornata? Perchè sognare in grande, ipotizzando crolli clamorosi delle squadre che ci precedono in classifica, "gufare" pesantemente nei confronti…che ne so…del Frosinone, del Lanciano, dell' Avellino, programmando sorpassi alla 10a o alla 15a giornata…invece di godersi spensieratamente l' attuale momento felice di ragazzi? Certo, i tifosi sono fatti così, specie noi della Ternana: bastano due vittorie consecutive per sognare ad occhi aperti la promozione in Seria A e due sconfitte di seguito per vedersi già retrocessi in Ia Divisione… Calma! I nostri Padri Latini erano soliti precisare quanto segue: "in medio stat virtus" (la virtù sta nel mezzo). Ergo, mai entusiasmarsi troppo per qualche successo in più, ma anche mai deprimersi eccessivamente per qualche sconfitta inaspettata. La Ternana edizione 2014/2015 in effetti è fatta così: è capace di imprese mirabolanti (Bari, Frosinone, Pescara, Catania, Modena, Brescia) e di figuracce vergognose (Livorno, Entella, Pro Vercelli, Varese, Vicenza). La Ternana è solo una discreta squadra, risicatissima nei numeri della rosa, con un timoniere eccezionale, che può soltanto aspirare – facendo esercizio di modestia e di moderazione – ad una tranquilla salvezza anticipata. I ragazzi della Ternana per vincere devono dare sempre il 110%. La Ternana ha nella compattezza del gruppo uno dei suoi punti di forza principale, se non il più importante. La Ternana può vincere contro chiunque, ma ugualmente può perdere contro qualsiasi avversario. In ultima analisi, la Ternana deve pensare solo a salvarsi. Punto. Il traguardo da raggiungere assolutamente sono i 50/52 punti in classifica (presunta quota salvezza) e quindi attualmente ne mancano 16/18. Non sono tanti, ma non sono nemmeno pochi, perchè le insidie nel campionato cadetti sono dietro ogni angolo.
Infortuni, squalifiche, cali di rendimento ed errori arbitrali devono essere sempre messi in preventivo e soprattutto va sempre tenuta in considerazione l' estrema "povertà" (quasi francescana..) della rosa. E pensare che sarebbe bastato, per fare ragionamenti diversi, che Zio Edo a gennaio avesse allargato un pochino i cordoni della sua faraonica borsa per rimpolpare la rosa con quei due o tre acquisti assolutamente indispensabili… Invece no! E, quindi, mi vedo costretto, mio malgrado, ad invitare voi lettori alla calma, alla moderazione, alla modestia, abbandonando voli pindarici e sogni di gloria e mantenendo i piedi ben piantati in terra. Perchè – è noto – i mezzi finanziari in possesso della proprietà della Ternana Calcio sono quelli che sono…! Non ve l' ha forse ricordato anche il Presidente Zadotti nella sua "prima lettera ai Ternani"…?
EGLI ha scritto: "Purtroppo sia io che Voi, se vogliamo continuare ad essere persone rispettabili, dobbiamo fare i conti con le nostre tasche". Verissimo! Come dargli torto? Tutti ambiamo ad essere persone rispettabili e a fare i conti con le nostre tasche. Solo che… Solo che a me piacerebbe tanto fare i miei conti avendo a disposizione le tasche del Patron Longarini e – perchè no? – anche quelle del presidente Zadotti, che, come è noto, è uno dei più valenti ed affermati commercialisti di Roma e dintorni… E, soprattutto, questo piacerebbe a chi deve tirare avanti la baracca con soli 1.000/1.200 euro al mese di stipendio (quando c'è..) e moglie, figli e mutuo di casa a carico…
Ma perchè Presidente, Lei che dice riferendosi alla Ternana "… l'ho ricostruita e coccolata come una figlia per il quale ti auguri il meglio possibile" e poi rivolto ai Ternani aggiunge "non dico questo per piaggeria, ma solo per un sentimento di vicinanza a tutti coloro che vivono la Ternana con la passione e l'amore dovuto a questa maglia rossoverde", perchè, dicevo, poi pretende di venirci a dare lezioni di "morigeratezza" per giustificare, invece, il VOSTRO astruso e spesso incomprensibile modo di gestire la società rossoverde? Ma ci arriva o non ci arriva a capire che con con quattro spiccioli di rafforzamento avrebbe potuto costruire una squadra pronta per quel grande salto che manca ormai da 40 anni ed entrare così nella Storia del calcio Ternano? E poi viene a predicare – a noi! – che "per essere rispettabili bisogna fare i conti con le nostre tasche"? Lo viene a predicare a chi fino al 3 dicembre scorso ha fatto i conti con la crisi economica più spaventosa e drammatica per Terni, dai tempi della fondazione delle Acciaierie? Certo che ne vuole di…coraggio! Ecco, dunque, che non posso far altro che concludere il mio editoriale come l' ho iniziato… Il futuro della Ternana…? "Sarà quel che sarà"! A cominciare da Bologna…