…È alla metà dell' opera?
Nel caso specifico della Ternana questo famoso proverbio appare sicuramente intempestivo, perché non bastano due vittorie consecutive in campionato per poter attribuire alle Fere la patente di pretendenti al titolo.
Ma, se non altro, visto e considerato che era dal 1964 che la Ternana in terza serie non iniziava il campionato con 2 vittorie consecutive (vittoria a Pistoia alla prima per 1 a 0 e per 2 a 0 in casa contro il Cesena la seconda), un minimo di ottimismo mi sembra che sia il caso di coltivarlo.
Semmai va opportunamente analizzata la sostanza che emerge da queste due prime affermazioni, che, unite alle altre 2 vittorie contro il Rieti e l'Olbia in Coppa Italia, portano a 4 addirittura i successi ottenuti dalla Ternana nelle competizioni ufficiali della stagione 2019/2020.
Un vero record, ma soprattutto un viatico più che confortante per quella che ci si augura tutti sia la stagione del riscatto.
Vittorie, oltretutto, abbastanza convincenti, al di là di qualche inevitabile sbavatura e di qualche pausa legate senza alcun dubbio ad uno stato di forma ancora approssimativo.
Ma se in terra sabina il successo ottenuto contro i padroni di casa era stato accolto con un minimo di perplessità, dato lo spessore tutt'altro che esaltante degli avversari (ma vincere in trasferta non è mai né scontato, né facile), quello ottenuto invece domenica scorsa contro il Potenza acquista un valore sicuramente più rilevante.
Innanzitutto perché la squadra lucana è senz' altro formazione attrezzata per un campionato di vertice e lo ha ampiamente dimostrato sul campo; secondariamente, perché certe partite in altri tempi, anche recenti, non le avremmo mai vinte.
Il fatto è che la Ternana targata Gallo-Leone, oltre ad avere un tasso tecnico indubbiamente elevato, possiede anche calciatori in grado di decidere con una "giocata" partite rognose come quella di domenica scorsa.
E non faccio soltanto riferimento all' ennesima splendida rete siglata dal sempre più sorprendente Michele Russo, ma prenderei in considerazione, anche e soprattutto, la notevole personalità della maggior parte dei giocatori a disposizione del tecnico rossoverde, dote questa in grado di poter aiutare a risolvere la partita anche con un semplice episodio "individuale", a prescindere dallo sviluppo tattico tormentato del confronto.
E poi… c'è il gruppo!
Magari bisognerà aspettare gli immancabili periodi di "vacche magre" per verificarne la compattezza anche in situazioni di difficoltà, ma intanto lo spettacolo della sfrenata esplosione di gioia di tutti i ragazzi in occasione delle reti realizzate, riscalda veramente il cuore.
E come non sottolineare l' intensa partecipazione all' esaltante baraonda degli stessi giocatori relegati al momento in panchina?
Come rimanere insensibili, per esempio, di fronte al vigoroso e commosso abbraccio rivolto domenica scorsa da Suagher al "rivale" di ruolo Russo al gol della vittoria?
Tutto veramente molto bello!
Come si vede, al di là del fatto che siamo appena agli inizi della stagione, sono comunque parecchi gli elementi di riflessione che inducono a ritenere che qualche cosa stia veramente cambiando (in positivo) nel corso della storia rossoverde.
E quindi, anche se il piacere è piuttosto effimero, godiamoci intanto questo primo posto in classifica, una posizione di prestigio che la Ternana non occupava da anni.
Poi si vedrà…
Capitolo pubblico.
C'era molta aspettativa per verificare quanti dei 12.005 abbonati sarebbero confluiti sugli spalti del Liberati per la prima partita interna della stagione.
Ebbene, nessuno si aspettava un afflusso così totale e massiccio in occasione della partita col Potenza, ma certo i poco più di 6.900 spettatori presenti domenica allo stadio, compresi i 400 provenienti dalla Basilicata (dato ufficiale fornito dalla Ternana Calcio) non possono non far storcere il naso.
Certo, qualcuno è ancora in ferie, in molti hanno approfittato del prezzo stracciato dell'abbonamento soltanto a titolo di risparmio (all' insegna della "poi semmai si vedrà"…), più di qualcun altro avrà preferito rimanere in casa date le catastrofiche previsioni atmosferiche annunciate, puntualmente non verificatisi…
Insomma, di attenuanti circa il non considerevole numero di presenze ce ne sono.
Però era lecito aspettarsi di meglio! Diciamo almeno un paio di migliaia di persone in più.
Per carità, 7.000 spettatori al Liberati non si vedevano da tempo; resta però il fatto che il notevole sforzo economico sostenuto dalla società e, soprattutto, "questa squadra di calcio", almeno per come si sta comportando attualmente, meriterebbero maggior attenzione da parte del popolo rossoverde.
Ma per fortuna c'è tempo.
Bene: ora attendiamo conferme dalla prima lunga trasferta della stagione (ben 688 km!) in quel di Vibo Valentia, dove le Fere incroceranno le armi in campo neutro contro il Rende, attualmente a secco di punti in classifica.
Partita tutt'altro che facile a prescindere, come si diceva in precedenza e resa ancor più complicata dai "piagnistei" partiti dalla presidenza della società calabrese dopo i presunti torti arbitrali subiti in occasione della partita di domenica scorsa a Caserta.
Un match dunque da prendere con le molle e da affrontare con la massima attenzione.
Insomma, una vera e propria cartina al tornasole per testare le rinnovate ambizioni del team di Fabio Gallo.
Ma mi conforta il ricordo di quella drammatica partita disputata a Rende il 5 giugno 1983.
Era l' ultima di campionato e la Ternana , a quel tempo nuovamente guidata dal "maestro" Corrado Viciani, si giocava la salvezza.
Finì 2 a 0 per i nostri con le reti siglate da Silvio Paolucci e da Lovison; e le Fere, dopo un campionato a di poco tribolato, si guadagnarono così la permanenza in Serie C.
Che sia di buon auspicio per domenica prossima !
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