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Ciao “cinghiale” uno di noi

In tanti anni mi sono posto mille volte una domanda. Il motivo per cui nell’immaginario dei tifosi rossoverdi Claudio Tobia era sempre lì, a due passi da Corrado Viciani, in un ipotetico podio dei ricordi. Viciani aveva portato la Ternana per la prima volta in serie A e dopo di lui tanti altri allenatori avevano centrato traguardi importanti in serie B soprattutto. Lui, il “cinghiale” aveva vinto un campionato di C2, poco se rapportato alla serie A o al torneo cadetto. Eppure per noi ternani “lu cinghiale” è stato un riferimento importante, un tecnico cui fare riferimento per valutare l’allenatore rossoverde del momento.

Chiamatela empatia, generosità, franchezza, carattere scorbutico ma simpatico, capacità di stare in mezzo alla gente, di sentirsi uno di noi, di farti sentire dentro la Ternana, dentro la sua storia di uomo e di allenatore. Con le sue mille stranezze che magari ti facevano arrabbiare al momento, salvo poi vederle cancellate da una risata, da un “compà pigliamoce nu caffè”.

Un’altra considerazione del tutto personale. Faccio fatica a ricordare le date. Già, anche quella di quella straordinaria stagione in C2. Ma ricordo ogni momento di quell’annata assurda, incredibile, soprattutto irripetibile perché personaggi come Ernesto Bronzetti e Claudio Tobia che la generarono non ci sono più. E all’orizzonte non si vedono successori. E’ cambiato il mondo e il rapporto di ognuno di noi con la Ternana.

E allora ecco le prime risposte. Quei momenti sono stati e resteranno irripetibili così come quell’afflato che si era creato tra i ternani e la Ternana. Un rapporto che somigliava tanto a quello della prima serie A. Con Bronzetti e Tobia ma anche con tanti giocatori. Gente come Paolo Doto e Lello Sciannimanico nessuno mai potrà dimenticarla e chi, come me, ha avuto la fortuna di viverci accanto, di averli amici ha trasmesso quei ricordi ai più giovani finendo col mitizzare quella stagione che aveva portato le famiglie ternane a seguire la squadra in trasferta. Lo stadio di Celano occupato completamente, i 15mila di Cesena. Ma i ricordi legati agli eventi sono poca cosa rispetto a quelli che ci e mi legano a Claudio Tobia, alla sua famiglia. Ricordi che ognuno di noi terrà nel cassetto dei ricordi senza dimenticarne un solo istante.

Questa è stata la forza di Claudio Tobia. Per questo dobbiamo ringraziarlo insieme agli eroi di quelle stagioni.

Ciao “cinghiale” uno di noi.

Massimo Laureti

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