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Ciao Massimo

Massimo Minciarelli era uno che divideva. Gli piaceva provocare. Gli piaceva attaccare. Gli piaceva andare controcorrente. Sempre. Ovunque girasse il vento stai sicuro che lo trovavi li, a provare ad andare in direzione contraria. 

Non sempre con criterio, non sempre con un grande seguito. A costo di risultate urticante, antipatico, incoerente. Massimo però era diverso da come lo può conoscere il tifoso rossoverde, guardandolo solo dalla tv. 

Massimo, nonostante la corazza da duro, era un buono. Era pronto a cambiare idea dopo un confronto, era pronto ad accogliere le diversità di opinione, era pronto ad ascoltare. 

Massimo ha scritto un pezzo della storia del giornalismo ternano. La sua “rivalità” con Ivano Mari ha segnato a lungo un pezzo di storia della nostra città. Se Ivano è sempre stato l’istituzionale, Massimo era l’anticonformista. Era quello che voleva intercettare le polemiche, il sentimento popolare, l’onda emotiva. 

A tutto campo ha seguito le vicende rossoverdi, portando avanti contemporaneamente la sua attività da avvocato, dalla radio alla tv, segnando un’epoca. Sapendosi poi ridisegnare con internet e i social. 

Amava condire i suoi interventi con citazioni in latino, amava prendere in contropiede l’avversario. Poteva arrabbiarsi e poi ridere nella stessa frase. Conduceva e nel frattempo faceva opinione. È “dovuto” emigrare fino a Rieti per poi tornare a Terni e imporsi nuovamente. Massimo ha litigato e fatto pace con tutti i giornalisti a Terni. Ma anche con tutti gli allenatori e tutti i direttori. 

Potevi non essere d’accordo con quello che diceva, ma lo ascoltavi e non passava inosservato. Massimo aveva uno spiccato senso giornalistico. Individuava subito il punto e ci affondava il dito. Era fiuto, intuito, indole. 

Io personalmente a Massimo sarò sempre grato. Mi ha permesso di inizare questa professione. È stato davvero il primo che ha creduto in un ragazzo senza alcun tipo di esperienza e l’ha buttato subito nell’arena. Ho condiviso con lui centinaia di trasferte, centinaia di trasmissioni, centinaia di radiocronache. Centinaia di litigate e di abbracci. 

Massimo era uno che si buttava nelle avventure e ha gettato anche me, qui in mezzo. 

Ora è partito, dopo una lunga battaglia, da solo. Lui che da solo non ha mai amato stare. Troverà certamente qualcuno con cui condividere le sue considerazioni, il suo gusto per la provocazione, la sua capacità di polemizzare. 

Terni oggi piange non solo un giornalista, non solo un amico, non solo un papà e un marito, non solo un collega, ma un punto di vista. Diverso. Strano. Atipico. A volte scomodo. A volte esageratamente provocatorio. A volte cosi sincero da essere spiazzante. Ma tremendamente utile, tremendamente vero. E ora tremendamente doloroso. 

Alla famiglia di Massimo un abbraccio fortissimo da parte di tutta la redazione di TernanaNews. Era uno di noi

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