Ancora un pari e sono sei, di seguito. Tutti e sei diversi, ma con un minimo comun denominatore, soprattutto in questo periodo. La Ternana è la squadra che pareggia di più in B. E ora bisogna però non dire che è sempre un caso.
Intanto cominciamo a guardare in faccia alla realtà: se si continua così la salvezza sarà complicata. E non vogliamo essere per forza pessimisti, non vogliamo condannare o processare nessuno perché la situazione non è disperata. Anzi. Basta poco per rimetterla in piedi, ma ora qualcosa bisognerà pensare a farla.
E’ il settimo pareggio dall’inizio della stagione che la Ternana fa dopo essere passata in vantaggio. Sette volte rimontata (senza considerare Frosinone e Venezia, ovvero due sconfitte). A fronte di 4 rimonte fatte. Una completa (Spezia) e 3 pareggi. Uno dei quali (quello con il Novara) se volete con un piccolo aiuto in nostro favore (fallo di Vitiello non considerato da rigore).
Sette partite in cui si subisce la rimonta significano potenzialmente 14 punti in più. Potenzialmente 31 punti in classifica, ovvero primi. Quindi questo dato lo potete leggere in due modi: la squadra se la può giocare con tutti (vero) non ha paura di nessuno e non perde praticamente mai, oppure che la squadra ancora non è matura abbastanza e ha il cosidetto braccino del tennista. Tesi accentuata dal fatto che nelle ultime partite (Pescara e Perugia) il gol arriva nel recupero. Se 14 punti sono troppi pensate allora solo a 4 punti in più: la Ternana avrebbe 21 punti, tranquillamente a metà classifica.
Perché essere preoccupati allora? Perché la situazione non si sblocca e perché se la squadra non riesce a vincere nonostante una buona produzione di palle gol e una difesa che ora (Pescara a parte) subisce molto meno può essere un problema alla lunga. Parliamoci chiaro: stavolta la Ternana non ha giocato bene. IL Pescara, soprattutto nel primo tempo, ha avuto molte palle gol, oltre ad averne segnati due. E se vogliamo prendere esempio dalla partita di questa settimana ci torna comodo un nome: Pettinari.
Durante la preparazione estiva, Pochesci, per difendere, giustamente, il suo gruppo e i suoi attaccanti aveva detto che i giocatori a sua disposizione erano certamente più forti di ci se n’era andato, Pettinari compreso. Oggi probabilmente anche i più disattenti avranno notato che Pettinari non solo ha segnato, ma ha fatto due assist, ha fatto ammonire due nostri giocatori e ha creato quasi sempre pericoli nella nostra area. Un giocatore assolutamente rigenerato (anche dopo la sua avventura a Terni) e che in campionato ne ha fatti 11. Non che Montalto sia andato male (7 gol sono il suo record in B, e sta puntando il suo record assoluto come marcature nei campionati professionistici), ma l’apporto che da Pettinari al Pescara è di altro spessore.
Anche qui cerchiamo di essere ancora più chiari. Come lo abbiamo detto più volte dell’allenatore, lo diciamo ancora una volta per i giocatori. Siamo certi e sicuri che questo gruppo stia facendo il massimo, anzi forse anche di più, per quanto riguarda impegno e prestazioni. Ma altrettanto sinceramente dobbiamo chiederci: se questo è il massimo come possiamo fare di più? Solo appellandoci ad arbitro e fortuna? Se questo è il massimo come possiamo vincere quella partita che ti sblocca anche psicologicamente? Rimaniamo convinti che la squadra sia con l’allenatore e che questa squadra costruita per l’allenatore si stia comportando al meglio delle proprie possibilità e potenzialità. Abbiamo scoperto giocatori che per la B sono delle chicche come Carretta e Tiscione. Montalto sta facendo, come detto, la sua miglior stagione in B, Tremolada più continuo del solito, Paolucci ancora più determinante. Per non parlare dei difensori. Con un allenatore che ha saputo modificare alcune sue impostazioni, mantenendo la sua filosofia che ha reso la Ternana comunque una bella realtà della B. Ma ora bisogna essere anche concreti e avere la lucidità di dire che per fare di più questa squadra ha bisogno di aumentare il tasso tecnico a disposizione. Di aumentare l’esperienza, di aumentare la capacità realizzativa. Il coraggio e le idee non le mancano. Ma – come dice lo stesso patron – coraggio e idee aiutano ad arrivare in alto, poi serve anche la qualità. E proprio al patron ci rivolgiamo: sul mercato bisogna intervenire per puntellare la squadra, per migliorare e per continuare quel processo di crescita che lei stesso aveva indicato. Paradossalmente con tre o quattro innesti di valore questa squadra (come abbiamo detto all’inizio) può anche risalire molto in classifica e il prossimo anno, con questa base (e i 3-4 in più) costituire una base in più per poter essere la sorpresa del campionato. Ma non bisogna sottovalutare il problema. Non più. Non correre rischi inutili.
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