Se tutto va come deve andare tra 4 settimane inizia il campionato. E la Ternana è ancora in mezzo al guado.
Nei prossimi giorni (domani? martedì?) ci sarà il closing, ma è ancora tutto da fare. Non che al momento non ci sia la squadra ma bisogna guardare in faccia alla realtà. Ed essere onesti. Finora (causa closing) non è stata fatta neanche un’operazione in entrata. E si sono perse – immaginiamo – delle possibilità.
Nel frattempo però, fra fine prestiti e cessioni, sono venuti meno 5 titolari della passata stagione. Partipilo, Palumbo, Di Tacchio, Mantovani e Favilli. Questi ultimi due obiettivi dichiarati della Ternana sul mercato, ma ancora al di là delle intenzioni, non è stata fatta alcuna offerta ufficiale a Salernitana e Genoa. Per non parlare di Colulibaly e Cassata che sono stati preziosissimi nella stagione, pur in mezzo a un’annata complicata.
La Ternana che può scendere in campo è ancora una buona squadra, per carità. Una squadra di B. Ma se lo scorso anno abbiamo avuto paura di retrocedere e se lo stesso Lucarelli predicava la salvezza, quest’anno servirà un miracolo.
Noi siamo sempre stati del partito che la squadra avrebbe dovuto giocare i playoff. Quindi seppur con 5 giocatori in meno la salvezza è un obiettivo alla portata dei rossoverdi. Ma 5 giocatori di quel livello sono tanti. E se poi gli aggiungi che non c’è più neanche Defendi (il capitano) e anche Ghiringhelli (una delle prime alternative) il problema si fa molto serio.
Con i numeri non si scherza: sono andati via i tre migliori marcatori della passata stagione (Favilli 9, Partipilo 7 e Palumbo 5) e naturalmente sono quelli che hanno fatto anche il maggior numero di assist (Palumbo 8, Partipilo 7 e Favilli 3). Sono andati via (Iannarilli a parte) 4 giocatori dei primi 5 con il maggior numero di minuti in stagione (Di Tacchio 2973, Partipilo 2897, Palumbo 2834 e Mantovani 2633: in mezzo c’è Sorensen con 2813). Di fatto è come se non ci fosse più la linea dorsale della squadra che è quella che la caratterizza. Di sicuro 5 su 11 sono una bella variazione. E di sicuro una bella fetta dell’attacco non c’è più, considerato che soprattutto sotto la gestione Lucarelli Partipilo, Favilli e Palumbo erano la soluzione più gettonata.
Come se fosse senza attacco, rispetto alla passata stagione. Ci sono Donnarumma e Pettinari, direte voi. Si, vero. Due giocatori importanti, importantissimi. Che però con Lucarelli in panchina trovano gli stessi problemi che c’erano le passate stagioni. Lucarelli non è uno che si lega al dito nulla, ma anche qui i numeri (sebbene con un’altra composizione offensiva) dicono altro. L’allenatore rossoverde ha sempre preferito una prima punta grossa fisicamente in grado di poter far salire la squadra. E quando lo ha avuto ha sempre privilegiato questa soluzione. Ora è evidente che si fa con quello che c’è (e ribadiamo che stiamo parlando di due giocatori importantissimi) ma probabilmente non è la scelta che avrebbe fatto avesse avuto le mani libere. E viceversa ci sarebbe stato un approccio diverso con un altro allenatore in panchina. E poi, visto che Lucarelli ha optato per il 352 (o 3412), mancano le alternative. Diciamo che la titolare c’è. E come dicevamo è dignitosa (Iannarilli; Sorensen, Capuano, Martella; Diakité, Agazzi, Proietti, Corrado: Falletti: Donnarumma, Pettinari), ma probabilmente manca un po’ di equilibrio e soprattutto mancano le alternative all’altezza. In porta, come detto. In difesa c’è il solo Bogdan con esperienza. Sulle fasce Capanni (che può essere l’alternativa anche a Falletti) e Furlan (se rimane). In mezzo Paghera e Damian (se rimane anche lui). In avanti Rovaglia e Ferrante. Fine.
Finora non si è parlato di calcio, ma a 4 settimane dall’inizio del campionato è inevitabile. E bisogna cominciare a fare in fretta. Closing e scelte. Altrimenti rischia di essere una stagione di sole tribolazioni.
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