D’Alessandro: passi concreti e risposte da dare
Un incontro casuale, sotto la sede.
“Non mi chieda niente, parleremo tutti insieme fra pochi giorni”. Noi insistiamo a dire il vero. Con cortesia e sempre con il sorriso sulle labbra, D’Alessandro rimane fermo sulla propria posizione. Un completo chiara, sneaker bianca, maglietta a girocollo. “Non ho fatto ancora la conferenza stampa, perché prima dovevamo risolvere alcune cose, più urgenti. E poi devo essere preparato, per rispondere alle vostre domande. Ma non si preoccupi, ci vediamo presto”.
E con la stessa velocità con cui è apparso, D’Alessandro è andato via.
Avremmo voluto dirgli che se si fosse presentato, nel frattempo, alla stampa e alla tifoseria probabilmente ci sarebbero meno domande ancora aperte in città. Che se ci fosse stata la conferenza stampa gli avremmo chiesto della scelta di chiudere il rapporto lavorativo con Foresti. Oppure le intenzioni sul progetto stadio-clinica. Dovremmo pazientare, qualche giorno ancora.
In questi primi passi da nuovo proprietario però non c’è stato immobilismo, questo bisogna riconoscerlo, ancor prima delle presentazioni. E’ come se – nel giorno della presentazione – i fratelli D’Alessandro, soprattutto Stefano che sarà l’amministratore unico della società – volessero presentarsi con delle cose concrete. Con le spalle coperte, con alcuni problemi risolti, con delle soluzioni in vista.
Intanto i primi giorni, anzi le prime ore sono servite a fare in modo che la Ternana non avesse pendenze con l’erario. Subito dopo l’acquisizione della società infatti sono stati saldati i conti. E sono stati versati i soldi nei conti correnti della Ternana, per fare in modo che non ci fossero ulteriori difficoltà. Anzi magari in questo caso, visto che ancora il deferimento non è arrivato, si può cercare di ammorbidire la penalizzazione (certa sul -2). E – obiettivamente – mettere in sicurezza la squadra era la questione più importante. Quella dirimente, quella che ha tenuto la tifoseria con il fiato sospeso. Non ci fosse stato il passaggio di proprietà ora la Ternana, in 10 giorni, avrebbe dovuto trovare i soldi degli stipendi da pagare il 16 ottobre (così come quelli per pagare i collaboratori e i fine contratti) altrimenti rischiava seriamente un’altra penalizzazione da -6 addirittura. E tutto quello che ne conseguiva: addio ai sogni di B, lotta per la sopravvivenza, un futuro che si sfaldava sotto i nostri occhi.
La prima settimana è passata anche per chiarire e capire la posizione di Foresti e la decisione riguardo il suo ruolo. Se possiamo presumere che a prescindere l’intenzione di cambiare il direttore generale c’era, visto che si tratta di un ruolo apicale nella società, avranno voluto capire meglio la situazione studiandola sul territorio, piuttosto che da lontano.
La prima settimana è anche servita per chiudere definitivamente anche l’avventura con l’Ascoli e dismettere il 10% che Rabona aveva. E lì i problemi obiettivamente non erano banali, anche di rapporti fra le parti, a leggere i racconti dei nostri colleghi ascolani.
E poi la conoscenza più approfondita della squadra, l’elezione del presidente di Lega nell’assemblea di mercoledì, il primo approccio con il sindaco Bandecchi.
E c’è anche la possibilità che ora – dopo il lancio di Rabona Mobile negli USA (primo operatore italiano negli Stati Uniti) e dopo essersi svincolato dall’Ascoli – anche Maurizio D’Alessandro possa accompagnare il fratello in questa avventura.
Rimane sempre la convinzione che un primo approccio, una volta arrivato in città, D’Alessandro avrebbe potuto e dovuto farlo. Lo aspettiamo. Lui stesso ci ha detto che manca poco. Per il momento “accontentiamoci” dei fatti, poi valuteremo le risposte.