Derby: in campo un debito coi ternani, la salvezza e poi a sorpresa il futuro di…
Un derby non si gioca, si vince. E la legge dev'essere chiarissima a questa Ternana, brava a uscire dalla melma di una classifica diventata pericolosissima con il punto purificatore di Cittadella e le vittorie contro il Bari e lo Spezia, inaspettate quanto belle e per larghi tratti meritate. Ma ora c'è il Perugia, i nemici di sempre per una sfida che torna a Terni dopo anni; ma soprattutto dopo un'andata in cui le emozioni non sono mancate, la squadra ha rimontato giocando coi denti e la maglia sudata. Quello che pretende la città sarà proprio questo.
E ci sono tre obiettivi in campo: bisogna vincere perché c'è un debito con i tifosi ternani, sempre vicini alla squadra nonostante un'annata difficilissima, una proprietà che fa di tutto per non farsi amare dalla gente e soprattutto un rendimento interno – al Liberati – che è il peggiore di questa Serie B. Una Ternana troppo spesso inguardabile in casa propria; quale migliore occasione del derby per rifarsi? Terni gradirebbe, perdonerebbe tutto il resto. E non a caso presenterà un Liberati incantevolmente rossovere, un vero inferno. Bisogna dare l'anima.
Poi c'è il dato oggettivo. Vincere significherebbe correre sempre più verso una salvezza che non sembra più spaventosamente lontana: la Ternana lotta e deve continuare a lottare, ma lo slancio che darebbe un derby da vere Fere avrebbe un valore ben più importante degli stessi pesantissimi 3 punti in palio. Il Perugia sarà all'altezza, ma Terni pretende una squadra di guerrieri.
E se ci fosse anche la sorpresa legata a Attilio Tesser? Vincere un derby e avvicinarsi significativamente alla salvezza potrebbe essere il più grande collante tra il Komandante e la città di Terni, rimasti legati anche nei momenti difficili perché autore di tanti miracoli con una rosa costruita a costi ridottissimi. Meriterebbe un futuro in rossoverde; qual migliore occasione di un derby per innamorarsi definitivamente? Avanti, Fere!