Disastro a Modena, ma questa che Ternana è?
Due sconfitte e una vittoria nelle prime tre. Sempre meglio di un anno fa. Però la batosta di Modena ha un peso difficile da sostenere. E non bastano certo le dichiarazioni di Lucarelli nel dopo partita a giustificare un simile disastro. Perché così crediamo sia giusto definire il 4-1 incassato sul terreno della squadra neopromossa che aveva perso le prime due.
Ha perso malissimo la Ternana perché ha giocato come peggio sarebbe stato difficile fare. Non è quasi scesa in campo. Ha camminato invece di correre. E’ parsa inadeguata in ogni reparto e in tutte e due le fasi incassando gol sui quali hanno avuto un peso determinante gli errori di posizione, di valutazione di comunicazione tra i giocatori.
Il Modena ha sfondato a destra come a sinistra calciando in porta nei 16 metri e da lontano con i rossoverdi quasi sempre in affanno, a rincorrere piuttosto che a pressare. Celli e Ghiringhelli non hanno quasi mai attaccato, la squadra è rimasta bassa e spesso si è spezzata in due.
Ha dato l’idea, speriamo errata, di non sapere cosa fare. Ha ripetuto errori che vediamo da tre anni. Ma quelli della prima stagione trionfale in serie C li abbiamo sempre messi in relazione all’atteggiamento straordinariamente offensivo.
Ma oggi non è più possibile questa chiave di lettura perché la Ternana gioca con un fantasista in meno e un centrocampista in più. Ma così facendo produce di meno in avanti e continua a correre gli stessi rischi in fase difensiva. Lo testimoniano i 6 gol incassati in tre partite.
Errori di tutti, nessuno escluso anche se tra i tifosi, grazie anche a certe mezze dichiarazioni a cose dette e non dette si sono creati tre partiti. Quello di Lucarelli, quello di Leone e l’altro di Bandecchi che con i suoi interventi a sparigliare crea sempre un certo effetto.
Che non ci sia la massima armonia tra le componenti di questa Ternana è sotto gli occhi di tutti. Chi abbia la maggiore responsabilità di questa situazione non è dato saperlo. Certo è che la strada intrapresa è quella più impervia, la più difficile da percorrere senza incappare in qualche danno.
Ed è inspiegabile perché la Ternana che l’anno scorso nel girone di ritorno ha viaggiato a ritmo play off e nelle ultime dieci partite avrebbe chiuso al terzo posto, è stata indubbiamente migliorata. Sono stati ceduti i panchinari e acquistati elementi che costituiscono almeno alternative ai titolari di un anno fa, tutti mantenuti in organico.
Produrre qualcosa di meglio è doveroso ma fin qui non l’abbiamo visto. E non valgono i discorsi del dopo partita sulla maggiore voglia degli avversari perché la voglia nasce giorno dopo giorno con gli allenamenti con il condividere un progetto, un obiettivo, al pari degli automatismi in campo che non si percepiscono.
Siamo alla terza giornata, il mercato chiuderà mercoledì e qualche altra operazione sarà conclusa, la condizione non è ancora al top e questo potrebbe produrre un rendimento alternante. Ma un fatto è certo, se la Ternana non imprime una svolta decisa, chiarificatrice alla propria stagione ci sarà da soffrire. A netto della variabile Bandecchi che, come ha già dimostrato, non è uno che subisce senza reagire.