Così si ragiona meglio, senza dubbio. La Ternana torna alla vittoria (mancava da un mese, ma sembrava di più, visto come era arrivata l’ultima), torna a non subire gol (nonostante la pressione finale dell’Ascoli e grazie a una buona tenuta difensiva e a Iannarilli), torna a segnare su azione (non succedeva da Pisa: 495 minuti). Non è ancora completamente guarita, ma ragionare analizzando una vittoria è decisamente più piacevole.
Poteva pareggiare l’Ascoli? Certamente sì, visti i due interventi salva risultato di Iannarilli nel finale della partita. Ma va detto anche che soprattutto nel primo tempo (e anche fino al 60esimo) era stata padrona del campo e avrebbe anche avuto la possibilità di segnare il 2-0. Anzi diciamola tutta: avrebbe dovuto farlo. Solo Partipilo non è riuscito a buttarla dentro per tre volte. Poi il gol annullato, l’altra occasione di Palumbo, Agazzi alla fine del primo tempo. Insomma, la produzione offensiva (come sempre) c’è stata. Non è stata sempre fluida, ma c’è stata. C’è stata soprattutto una Ternana ordinata e solida. Che ha saputo dosare, in questa prima ora di gioco, le proprie forze. Accelerando quando era necessario, aspettando quando capiva che era il caso. La trasformazione di Andreazzoli continua: stavolta difesa a tre, ma con i due terzini alti e soprattutto con Palumbo come trequartista assaltatore. Ed è stata proprio questa la chiave: in attesa di recuperare Falletti. Dare solidità alla difesa, anche mentalmente. E poi cercare comunque la fantasia in avanti.
Certo nel finale la squadra a concesso campo all’avversario, si è abbassata troppo e non è riuscita a ripartire. Ma qui entrano in gioco tanti fattori: primo su tutti le scorie dell’ultimo periodo. Paradossalmente la paura di vincere. Ora – si spera – questo successo e la prima ora possano costituire una base. Con tanti punti positivi: un nuovo equilibrio, una solidità difensiva che – nell’era Andreazzoli – non avevamo mai visto, il ritorno al gol su azione e una serie di opportunità che lasciano ben sperare per il prosieguo del progetto.
Non c’era da stropicciarsi gli occhi, oggi. Ma da prendere appunti per il futuro sì. Serve ritrovare smalto e brillantezza, da mettere nel lavoro quotidiano che ha portato una squadra garibaldina e con il fianco scoperto ad essere più solida e consapevole. Andare oltre i propri limiti è quello che sta cercando di fare Andreazzoli. Una base appunto, su cui cercare di far germogliare i principi di gioco tanto cari all’allenatore rossoverde. Principi e non numeri, esattamente come lo stesso Andreazzoli ha detto in conferenza stampa.
E ora un’altra settimana di lavoro. Complicata, non soltanto perché si giocherà contro la Reggina (ferita dalla sconfitta immeritata contro la Spal) ma perché la Ternana dovrà farlo senza Partipilo e Favilli. Bisognerà (vista la contemporanea assenza di Donnarumma) trovare altre soluzioni: Pettinari e Falletti stanno già scaldando i motori…
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