“E’ bravo, si impegna, ma non basta…” è davvero così? Invertiamo la tendenza

Commentare un’altra sconfitta, peraltro arrivata in questo modo è difficilissimo.

La Ternana ancora una volta non meritava di perdere, ma ancora una volta ha perso. Ora dopo 4 sconfitte consecutive nelle prime 4 partite ufficiali della stagione ripetere il solito refrain è stucchevole.

La Ternana non meritava non vale più. Ma non perché non sia vero. Ma perché è preoccupante. Se la Ternana gioca bene, benino o meglio degli avversari e poi per un motivo o per un altro non riesce neanche a pareggiare c’è da chiamare il 118. Ma per noi, perché non riusciamo a capire.

Intanto è evidente che alcuni giocatori (in alcuni casi anche in ruoli chiave) non sono al 100% della forma fisica. Ma questo vale anche per gli avversari. Però per la Ternana potrebbe pesare di più. La Ternana, in una squadra piena di giovani molto bravi, non può che appoggiarsi ai veterani. E se quelli sono ancora non in perfetta condizione, è ovvio che in campo se ne risente.

Sullo spirito di questa squadra, sulla convinzione, sulla voglia e sulla determinazione non si può dire nulla. Anche oggi abbiamo visto una squadra tonica, che ha saputo reagire, che ha avuto le sue occasioni. E se le contiamo sono nettamente di più (e migliori) di quelle avute dalla Cremonese. Pali, salvataggi, deviazioni, cross a ripetizione. L’entusiasmo e la sfrontatezza dei giovani funziona: sono giovani ma sono bravi e questa è la cosa che conta di più. Il rovescio della medaglia è che magari hanno una grande foga ma non la giusta malizia per poter essere determinanti. In alcuni casi basta un centimetro, una controfinta, un un colpo diverso per poter arrivare al gol. Favasuli, Distefano (anche se per pochi minuti) e Corrado hanno davvero messo il loro timbro sulla partita. Raimondo è partito subito bene. Pyythia ha cercato di alzare i ritmi. Ma non può dipendere solo tutto da loro. E così torniamo al discorso dei vecchi: Dionisi è appena arrivato, Favilli non è ancora al top (così come Mantovani). Falletti sta bene (e si vede) ma non è riuscito ancora a tirare fuori tutto quello che ha. Capuano – purtroppo per la Ternana – nel suo unico errore della partita ha condannato la squadra alla sconfitta.

E poi c’è anche il timing. Quando la Ternana aveva la partita in pugno, quando stava schiacciando la Cremonese e si trovava con un uomo in più, ha subito gol. Da calcio piazzato. Incredibile: l’unica chanches che poteva avere la Cremonese l’ha sfruttata al 100%. Se avesse segnato poco prima, in 11 contro 11, in contropiede, avrebbe fatto certamente meno male.

Così è stato come un pugno in faccia. E nonostante la grande voglia e volontà la squadra non è riuscita a pareggiare. 

Lo avrebbe meritato? Si, certamente sì. E torniamo al discorso iniziale. Verrebbe voglia di abbracciare questi ragazzi per tutto quello che hanno messo in campo. Ma pensare che dopo tutto questo impegno (in queste partite) non sia arrivato neanche un punto è frustrante. Perché se la Ternana non vince quando meriterebbe, cosa succederà quando invece non lo merita?

C’è da dire però una cosa: ci sono margini di miglioramento. E si sono visti. Ci sono giocatori che possono crescere ancora. Sta nascendo una squadra che avrebbe bisogno di entusiasmo. Non buttiamo a mare tutto con il solito pessimismo. Sapevamo che sarebbe stata dura. Sapevamo che si sarebbe potuto partire con il freno a mano tirato per tanti motivi di un’estate difficile.

Vanno conservate le cose buone, vanno conservate e amplificate le questioni positive. Va messo questo gruppo nel modo migliore di poter rendere. Altrimenti non sarà un campionato difficile, sarà un campionato impossibile.

E invece i presupposti per poter dimostrare di essere da B ci sono eccome. Toccherà alla società e all’allenatore dare per primi fiducia a questi ragazzi. Toccherà all’ambiente. Dalle situazioni complicate si esce insieme, con le idee, con il lavoro e con l’identità.