E chi se l’aspettava? Una vittoria che cambia i punti di vista

E chi se l’aspettava? Una vittoria che cambia i punti di vista

La festa rossoverde dopo il gol vittoria di Aloi contro il Sestri Levante - Foto Ternana Calcio

Ad inizio partita nessuno si poteva aspettare un finale del genere, forse neanche il più ottimista dei tifosi della Ternana. Non ci si poteva certo aspettare che l’Entella perdesse punti contro una Lucchese in gravi difficoltà e di conseguenza la speranza di poter recuperare qualche punto ai capoclassifica proprio in questo turno infrasettimanale era proprio residua. La Ternana rosicchia due punti e – in questo momento – sono due punti fondamentali. Perché di nuovo tutto ora torna ad essere nelle mani della Ternana, almeno sulla carta. Se i rossoverdi dovessero vincerle tutte (ed è improbabile anche questo) da qui fino alla fine, arriverebbero primi. Psicologicamente è un cambio non da poco.

Questo turno infrasettimanale cambia di nuovo le prospettive: la Ternana che continua a vincere (seppur sudando, anche in questa partita: meno che contro il Rimini, ma comunque senza brillare) e l’Entella che si ferma. Non perde, si salva al 94esimo (e questo la dice lunga anche sulla loro forza mentale), allunga la striscia positiva. Ma ora “sente” la Ternana. E come è logorante inseguire, sapendo di non poter sbagliare neanche un passo, è altrettanto logorante essere la lepre, costretta allo stesso destino. Ora bisognerà capire se l’Entella comincerà a guardarsi indietro qualche volta di troppo: di sicuro la Ternana non deve mollare a prescindere la preda. E’ necessario continuare a pensare soltanto al proprio destino, non farsi distrarre da nulla e continuare a macinare.

Va detta la verità: da questa serata non ci aspettavamo una partita così difficile. Sapevamo che il Sestri Levante non avrebbe assolutamente regalato nulla (a dispetto della classifica) ma dopo l’uno a zero la Ternana, come era successo anche tre giorni fa a Rimini, ha indietreggiato il proprio baricentro e difficilmente è riuscita a ripartire. Ha subito invece la veemenza e il pressing avversario, facendo sempre un passettino in più verso Vannucchi.

Sicuramente, più che le motivazioni tecniche o tattiche, c’entra la testa. La consapevolezza che le vittorie sono importantissime e che quindi ti porta a non voler rischiare, con il contrappasso che invece in questo modo rischi di più. Il maggior ostacolo della Ternana verso la corsa al primo posto è proprio questo. E’ naturale che sia così: a fine campionato le partite sono diverse, il pallone pesa di più, un singolo errore potrebbe costare troppo caro. Ma la Ternana ha costruito la propria forza proprio sulla capacità di essere bella e funzionale. E queste sue armi deve sempre tenerle lucide, pronte all’uso. Ovviamente senza correre rischi.

E’ un equilibrio difficile, che finora la squadra ha dimostrato di saper reggere anche in gare che diventano estremamente complicate come quella contro il Sestri Levante.

La dimostrazione – che siano difficili – arriva proprio dalle altre big del campionato: anche l’Entella fatica (e oggi ha anche perso punti, come contro il Legnago) con le “piccole” o la Torres (che ha perso con il Perugia nei guai e ha pareggiato anche lei con il Legnago). Per cui – al di là della sofferenza e della difficoltà – la vittoria di oggi è una vittoria da grande squadra. Da squadra concreta, da squadra matura.

Da squadra determinata, che sa cosa vuole e che cerca di ottenerlo con tutti i mezzi a sua disposizione. E’ una vittoria che soprattutto da morale e uno slancio incredibili. A squadra e piazza. Una vittoria che va subito digerita, messa in cascina (dai giocatori e allenatore) ma cavalcata e esaltata dalla tifoseria. E’ una vittoria che segna – come detto – un punto di svolta della stagione. Un’altra volta. E mancano ancora 7 partite, che sono tante. Ma la Ternana dimostra ancora una volta di crederci fortemente. Sono quelle partite in cui conta solo il risultato. Perché ti portano a un risultato finale che è il sogno di tutti. E ora, ancora di più rispetto a quanto successo finora, ci vuole una simbiosi perfetta fra tifo e squadra. Perché le imprese si compiono sempre insieme