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E’ il momento di non cedere a strane e compromettenti tentazioni

C’era una volta la legge del Liberati!

E’ proprio il caso di fare questa affermazione perché proprio in casa la Ternana nel corso degli anni ha costruito le sue salvezze e le sue vittorie.

Andamento diverso, invece, in questa stagione dove su 18 punti a disposizione ne ha conquistati solo tre.

E’ proprio questo che fa la differenza in classifica con le altre squadre visto, tra l’altro, che anche il Crotone battendo il Perugia ha vinto il suo primo match allo Scida, lasciando il triste primato di non aver mai conquistato i tre punti tra le mura amiche alla squadra rossoverde.

Un ruolino, quello casalingo, che influenza in negativo la classifica fattasi pericolosa, ma che non rispecchia quello che realmente la squadra è riuscita a far vedere nelle prime undici giornate.

La squadra di Tesser ha “bucato” il primo tempo di Brescia, quello con il Livorno, ma per il resto se l’è giocata con tutte le formazioni incontrate uscendo dal campo sempre a testa alta per impegno, attaccamento alla maglia ed anche per il gioco espresso.

Purtroppo prima o poi i nodi, però, vengono al pettine e si paga in termini di punti quelle che sono state le scelte, non certo tutte lungimiranti, compiute in estate.

Non v’è dubbio che l’incertezza societaria sul fronte economico abbia influenzato le politiche di via Aleardi, ma è altrettanto vero che si è fatto poco per programmare una stagione che prevedeva un ridimensionamento delle ambizioni con l’allestimento di una squadra giovane, con la riduzione del budget di spesa: una rosa incompleta a disposizione per tutto il periodo di preparazione, ruoli non adeguatamente coperti e, soprattutto, una rosa risicata per affrontare un campionato difficile, lungo come quello di serie B con un calendario pazzesco.

Non è stata, poi, adeguatamente coperta  la partenza di Antenucci dovuta a motivi di rientro economico, e su questo non si può di certo discutere, ma nella consapevolezza della sua cessione si doveva puntare su un attaccante che fosse in grado di dare delle certezze. E’ vero si puntava su Avenatti, del resto l’investimento fatto richiedeva la necessità di saggiare le sue potenzialità da titolare, e su questo versante la società ha avuto ragione, ma in assenza dell’uruguagio Attilio Tesser si è trovato, e si trova tuttora, in difficoltà.

Insomma, sono tante le componenti che rendono questa Ternana un’incompiuta e sarebbe davvero bastato poco per renderla più quadrata e più equilibrata inserendo magari in mezzo a tanti giovani anche un paio di giocatori esperti della categoria ( ad esempio Porcari, l’oggetto dei desideri di Tesser, Moretti, ndr ) che sanno il fatto loro e che avrebbero reso la squadra più compatta e matura anche sul piano dell’interpretazione della partita. 

 

Per carità, ci saranno anche le colpe di Attilio Tesser, il rimprovero più frequente è quello di insistere su un modulo di gioco pur non avendo a disposizione un trequartista di ruolo ( un errore grossolano non aver preso, pur avendone la possibilità ed il consenso dell’Udinese, Piotr Zielinski  ), qualche sua scelta non condivisa ma anche il tecnico rossoverde come tutti i comuni mortali può sbagliare. Di contro, però, a tutt’oggi ha dimostrato di saper lavorare con i giovani, di non disdegnare un loro impiego e, soprattutto, la sua squadra fino al match contro il Cittadella ha dimostrato di potersela giocare con tutti.

Ora non c’è da inventarsi nulla di strano e di non cedere alla tentazione di cambiare allenatore. Sarebbe un suicidio perché Tesser ha dimostrato nello scorso campionato di saper gestire brillantemente anche i momenti più difficili, più delicati e, perdipiù, non lo meriterebbe perché, aldilà degli episodi, la Ternana, come ricordato sopra, non ha mai sfigurato. Nemmeno con le avversarie più blasonate. Basta vederlo lavorare in settimana per rendersi conto con quale dovizia di particolari catechizzi la squadra, di come la inquadri tatticamente per incontrare l’avversario di turno per capire che esonerarlo significherebbe compiere un atto irresponsabile. E poi, c’è la squadra che, aldilà delle dichiarazioni ufficiali, ha realmente grossa stima e considerazione del tecnico. Ed allora fiducia a Tesser, non solo a parole ma sostenendolo e supportandolo, sperando che presto possa cambiare anche il vento degli episodi, fino a questo momento tutti o quasi ( alcuni arbitraggi inclusi ) contro la compagine rossoverde.

A cominciare, magari, da martedì pomeriggio, a Chiavari.

Ivano Mari

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Ivano Mari

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