Egregio Patron Bandecchi, Le scrivo…
…questa lettera aperta con la speranza di avere una Sua risposta chiarificatrice da sottoporre anche all' attenzione della tifoseria rossoverde.
Del resto il Suo collaboratore "in primis", il Presidente Ranucci, non ha avuto la benché minima esitazione a replicare proprio in questa sede, assai educatamente, ad un mio precedente editoriale ritenuto a torto o a ragione un esercizio di stile.
Per cui ritengo che questa sia il sito ideale per un sano e corretto contraddittorio.
Lungi dal sottoscritto il voler parlare a nome del popolo rossoverde, in quanto, come sempre ho fatto, voglio rappresentare soltanto il mio pensiero, assumendomene la piena responsabilità.
Ciò premesso, mi chiedo innanzitutto il senso del Suo comunicato pubblicato nell’immediato della grottesca sconfitta incassata dalla Ternana Unicusano a Cesena.
Ci si aspettava in verità una Sua fortissima presa di posizione dopo l’ennesimo "scempio" che siamo stati costretti a ingozzare in questa sfortunata stagione, tra l’altro al cospetto di una squadra decisamente mediocre.
Ma Lei si è semplicemente limitato a "prendere altro tempo", non contento di quello già messoLe a disposizione più che abbondantemente dalla fin troppo paziente tifoseria rossoverde.
Lei si è presentato nella nostra città in modo plateale, promettendo pubblicamente la Serie A in due anni e addirittura i play-off in questa stagione. Miele purissimo per le orecchie di una tifoseria letteralmente congelata dai 14 anni di dominio assoluto “Longariniano”.
Ebbene, per puntare a questo risultato non ha esitato neanche un secondo a rispedire a casa un tecnico ed una squadra autori di un autentico miracolo calcistico, evidentemente inconsapevole che se fosse stata assicurata continuità alla gestione Liverani la Ternana oggi si sarebbe trovata esattamente al posto del Frosinone.
In compenso ha preferito allestire una squadra infarcita di giocatori di serie C, rinforzandola con tre o quattro onesti calciatori che però nella loro carriera non hanno fatto quasi mai la differenza, almeno fino ad oggi.
Inoltre ha affidato la gestione tecnica ad un allenatore semisconosciuto e del tutto privo della benché minima esperienza di un campionato tosto come quello di serie B.
Ciononostante squadra e allenatore sono stati sempre sostenuti con il massimo calore possibile da una tifoseria che, se non altro, ne ha apprezzato l'impegno, l’abnegazione e l'attaccamento ai colori sociali.
Qualche risultato è pure arrivato, ma col tempo sono emersi inevitabilmente tutti i limiti di una formazione sicuramente non attrezzata per il tipo di campionato che deve disputare.
In compenso, nei Suoi raid in quel di Terni Lei ha sempre continuato a parlare di serie A, di promozione e di successi che prima o poi sarebbero arrivati.
Si è dunque arrivati alla fine del girone di andata con la Ternana Unicusano malinconicamente relegata in zona retrocessione, ma con la speranza che questa situazione tutt'altro che positiva L' avrebbe indotta ad un massiccio rafforzamento della rosa calciatori in sede di calciomercato di riparazione.
Questo perlomeno era nella logica delle cose secondo le regole della buona gestione di una società di calcio professionistica.
Ma ciò non è accaduto se non in parte più che minimale.
Addirittura poi è arrivato l'esonero di un allenatore che, piaccia o non piaccia, estemporaneo o non estemporaneo, era comunque riuscito a tirar fuori qualcosa di positivo da questi generosi ragazzi.
La logica alla quale facevo riferimento poco sopra, avrebbe consigliato a questo punto l’ingaggio di un tecnico esperto della categoria, carismatico ed anche duro e deciso nella gestione di uno spogliatoio che sembrerebbe dare segni di una qualche fragilità.
Niente di tutto questo.
Si è preferito invece riproporre anche qui a Terni lo stesso film già proiettato a Fondi: fuori Pochesci, dentro Mariani, un altro allenatore – con tutto il rispetto – semisconosciuto e privo della necessaria esperienza; ma in compenso uno di famiglia.
Risultato? Ternana Unicusano ultima in classifica, a 5 punti di distanza dalla zona salvezza. Non pochi.
E Lei, dopo averci illuso con i Suoi sogni di grandezza del tutto personali, oggi ci viene anche a dire che la squadra è appena a 5 punti dalla tranquillità, che bisogna dare tempo a Mariani e portare pazienza?
Mi consenta, ma questa richiesta è a dir poco anacronistica e contraddittoria…
Giunti a questo punto, scusandomi anticipatamente per l'eccessiva lunghezza dell'esposizione, chiudo questa mia lettera aperta con due sole domande:
1) Non ritiene che questa Sua “politica aziendale” (comunicazione e gestione) abbia accentuato la crisi della nostra amatissima "Ternana"?
2) Quali provvedimenti urgenti e inderogabili intende adottare per cercare di salvare il salvabile?
Di altri quesiti poi ce ne sarebbero a decine, ma non voglio abusare della Sua pazienza.
In attesa di una Sua cortese risposta chiarificatrice, mi permetta in conclusione di ricordarLe un dato di fatto ineludibile, che un imprenditore di notevolissimo spessore e di consolidato successo come Lei non può non considerare: se retrocede la Ternana, retrocederà anche il nome di quella prestigiosa Università che Lei ha preteso di aggiungere al simbolo sportivo più glorioso ed amato della nostra città.
Grazie dell’attenzione.
Cordialmente.