Emergenza e difesa a tre, tutti i numeri di una svolta

Nato a Spoleto nel 1977, è giornalista professionista dal 2002. Vicecaposervizio dello Sport e della Cronaca a L’Unità, attualmente in attesa di riaverla in edicola

Emergenza e difesa a tre, tutti i numeri di una svolta

Otto punti in quattro gare contro gli undici messi assieme nelle precedenti dodici uscite, per una media punti a partita addirittura più che raddoppiata. Non sarà la pietra filosofale o il Sacro Graal, ma per questa Ternana la difesa a tre varata tre settimane fa a Bari sta diventando l’alchimia che forse potrebbe trasformare in oro una stagione fino a quel punto tutt’altro che di valore. Gli scongiuri sono ammessi, ma sono i numeri a raccontare la trasformazione di una squadra che prima della trasferta pugliese era scivolata a due sole lunghezze dall’ultimo posto in classifica, in piena crisi di risultati e identità. Nove partite senza vittorie, quattro sconfitte (Livorno e Trapani in casa, Carpi e Virtus Entella in trasferta) intramezzate soltanto dal mediocre pareggio interno contro il Cittadella e poi il gol di Avenatti, la sofferenza del San Nicola e la vittoria riconquistata in piena emergenza dopo due mesi di digiuno. Poteva essere la svolta, si diceva, e svolta è stata con i pareggi conquistati poi contro lo Spezia in casa e nel derby di Perugia e infine con la vittoria di sabato contro il Catania, la prima della stagione al Liberati. Unica costante, la difesa a tre abbandonata solo per i primi dieci minuti della partita contro lo Spezia.

Otto punti in quattro partite che per la squadra di Tesser significano il secondo miglior ruolino di marcia della serie B nello stesso intervallo di tempo. Per intenderci, di meglio ha fatto soltanto il Vicenza (10 punti) mentre sono andate peggio tutte le altre: dalle migliori della classe come Carpi (6), Frosinone (7), Bologna (5), Livorno (4), Spezia (5), Avellino (5), Trapani (4) e Virtus Lanciano (5), alle dirette concorrenti per la salvezza come Bari (3), Pescara (7), Varese (2), Entella (1 ma con una partita da recuperare), Cittadella (3), Latina (5) e Crotone (4).

Ancora numeri: nelle ultime quattro partite giocate con la difesa a tre, la Ternana ha subito soltanto due reti, entrambe nel derby, una delle quali su calcio di rigore. Due gol al passivo in quattro gare per una media di 0,5 gol subiti a partita contro i 17 incassati nelle precedenti dodici uscite (media di 1,4). Anche in questo caso, il confronto con le altre squadre è emblematico perché nello stesso periodo, infatti, soltanto l’Avellino ha subito 2 reti come la Ternana. Peggio tutte le altre, tanto quelle che lottano in zona promozione e play off come Carpi (5 gol incassati), Frosinone (5), Bologna (3), Livorno (7), Spezia (5), Trapani (10) e Virtus Lanciano (3), quanto quelle che si battono nella zona più bassa della classifica come Bari (7), Pescara (4), Varese (6), Entella (4 pur con una partita in meno), Cittadella (8), Latina (3) e Crotone (7).

Né pietra filosofale né Sacro Graal, si diceva, ma è indubbio che da quando Attilio Tesser ha scelto la difesa A tre la Ternana ha cambiato marcia e assieme ai risultati ha acquisito convinzione  e morale cementando ancora di più un gruppo giovane che rischiava di perdersi  alle prime difficoltà. E non è un caso, non può esserlo, che proprio in questo momento sia arrivata la prima vittoria al Liberati dopo un digiuno di sette partite che rischiava di diventare un tabù psicologico. E non è un caso neanche, probabilmente, che questa trasformazione mentale della squadra sia coincisa con la crescita di Valeri Bjinov, sempre più leader riconosciuto (in campo e soprattutto fuori) del gruppo rossoverde.

E poco importa se la scelta del tecnico di Montebelluna di optare per la difesa a tre è stata dettata più dall’emergenza che dalla convinzione, i risultati in questo momento danno ragione a lui che in queste settimane caratterizzate da infortuni e squalifiche ha saputo ridisegnare la squadra trovando equilibrio e punti. Del credo calcistico di Tesser si era sempre detto che non prescindeva dalla difesa a quattro e dal trequartista, in questa seconda stagione a Terni (complice una campagna acquisti a dir poco mediocre e una rosa più che risicata) il tecnico ha dovuto adattarsi dimostrando pragmatismo e intelligenza. Il cammino per la salvezza è ancora lungo, ma adesso la Ternana sembra aver imboccato la strada giusta.