Episodi determinanti, l’anima c’è (le disattenzioni pure)

Ora diventa difficile commentare la partita. Perché sembra che si vogliano trovare per forza degli alibi, ed è la cosa più sbagliata da fare quando arriva una sconfitta. Ma la serie B, sulla pelle della Ternana lo stiamo imparando, è decisa dagli episodi. Soprattutto quando si incontrano due squadre che provano a prevalere l’una sull’altra, con fasi alterne della partita e con grande intensità.

Ecco che quindi l’arbitro diventa una variabile importante della partita. Da lui ci si aspetta uniformità di giudizio (per carità gli errori possono commetterli tutti) e che (grazie al VAR) sbagli il meno possibile.

Così diventa centrale l’espulsione di Agazzi dopo neanche 25 minuti per un secondo giallo più che rivedibile (a nostro avviso non sarebbe stato neanche da giallo, è arrivato un decimo di secondo in ritardo su Hetemaj) a maggior ragione se poi deve costare l’espulsione del giocatore.

E poi il calcio di rigore: come scritto anche nelle pagelle il dubbio ci rimane. Grande come una casa. Iannarilli prende il pallone. Prende anche Rivas è vero, che però si fa male per lo scontro con Sorensen, successivo. La scorsa settimana al VAR (sbagliando) hanno fatto l’analisi logica dell’azione che poi ha portato al rigore del Brescia. Oggi il VAR non è intervenuto perché non ha ritenuto errore il fischio dal campo. Per carità, ci può anche stare. Ma il dubbio a noi rimane lo stesso. L’arbitro è sicuro che Iannarilli PRIMA abbia travolto Rivas e POI abbia preso il pallone? E nell’area piccola il portiere non dovrebbe godere di una tolleranza maggiore? Non era ipotizzabile che Rivas impedisse a Iannarilli di arrivare sulla ribattuta?

Questi due episodi hanno condizionato la gara. E la Ternana, bisogna dirlo, è stata brava. Ha avuto una reazione straordinaria. Paradossalmente ha giocato meglio quando è stata schiaffeggiata (dall’arbitro) piuttosto che nell’inerzia della gara. In 10, nella fase finale del primo tempo, ha letteralmente dominato la Reggina, strameritando il vantaggio. Nella fase finale della gara, sotto di due gol, ha rischiato addirittura di pareggiarla, mettendo in campo tutto quello che aveva, andando a pescare energie dal fondo del barile e facendo riaffiorare quel furore agonistico che la scorsa stagione le ha permesso di stravincere il campionato.

E’ evidente che però così non basta. Perché al netto delle cose positive, che sono tante, nonostante il risultato, c’è anche qualche disattenzione di troppo. Che in serie B paghi cara, carissima. Che ti avrebbe potuto permettere di annullare completamente le decisioni arbitrali.

Il vero grande rammarico e contemporaneamente la rabbia sono proprio qui: la Ternana per vincere deve fare una gara perfetta. Non basta una gara intensa, una qualità di giocate da grande, uno spirito comunitario ritrovato. Basta un pallone bucato in area o un rimbalzo (in un terreno pessimo) poco felice che ci troviamo a parlare di una sconfitta anziché di un pareggio o meglio ancora di una vittoria.

E siccome sugli arbitri non si può intervenire (se non con una pressione, ma non è sicuro arrivino i risultati), bisogna affidarsi allora al lavoro di Lucarelli e dei ragazzi. A quello che hanno dimostrato anche oggi in campo. Cercare di allungare il più possibile quei momenti positivi, continuare a credere in quello che si è sempre fatto. Rendere la Ternana, giorno dopo giorno, sempre più forte. Di testa e in campo. La B è lunga. Lucarelli chiedeva tempo per poter costruire la squadra. E di tempo ne avrà, perché questa squadra ha dimostrato di essere viva. Imperfetta ma viva. Viva, vivace, rabbiosa, divertente. Con qualità. Anche lo scorso anno – con il debito paragone – le prime giornate non sono state entusiasmanti. Due pareggi per 0-0 in casa, un pareggio per 3-3 subito all’ultimo minuto nelle prime quattro partite. E’ necessario un rodaggio. Ma i nuovi hanno già dimostrato di essere integrati: Donnarumma, Pettinari, Mazzocchi, Ghiringhelli, Sorensen.

Gli errori diminuiranno: l’importante è rimanere lucidi e obiettivi. Diminuiranno con la crescita della consapevolezza. Speriamo che però diminuiscano anche quelli degli arbitri, altrimenti sarà comunque dura…