Crederci ancora, crederci a dispetto di tutto. Perché la stagione è lunga e la squadra è ancora viva. Perché il gruppo è sempre compatto con Attilio Tesser e perché la piazza, nonostante il rosario di risultati negativi, non ha mollato giocatori e tecnico. Ci si aggrappa a queste pochi sorrisi in casa Ternana per provare a ripartire da Bari e fermare una emorragia di risultati diventata drammatica in quello che è il momento più complicato negli undici mesi di Attilio Tesser sulla panchina rossoverde. La classifica è eloquente e, complici le vittorie di Vicenza e Pescara, il terzultimo posto in questo momento varrebbe la retrocessione diretta. Soltanto una vittoria al San Nicola, allora, riporterebbe la Ternana fuori dalle sabbie mobili.
Crederci in questo momento, però, è un esercizio a dir poco complicato dopo l’ennesima, incredibile, sconfitta rimediata a Chiavari e dopo una settimana culminata con il grave infortunio rimediato da Alberto Masi. Un misto di sfortuna, errori assurdi e ingenuità che hanno messo l’accento su una situazione fattasi ogni settimana più complicata dopo l’inizio illusorio, e alla quale Tesser non è sembrato in grado di porre rimedio. Puntare il dito contro il tecnico di Montebelluna, però, sarebbe autolesionistico prima ancora che sbagliato. Perché per un gruppo alla disperata di ricerche a cui aggrapparsi, giovanissimo e sicuramente poco attrezzato per la categoria, l’esperienza di Tesser può ancora essere uno dei pochissimi punti fermi su cui provare a ricostruire. Il pareggio casalingo contro un Cittadella rimaneggiato e la sconfitta di Chiavari hanno detto che questa squadra non è in disarmo e che, nonostante tutto, è ancora in grado di giocare alla pari con buona parte della cadette ria. Mancano personalità, una dose di fortuna e soprattutto tranquillità, quella che ti fa scendere in campo senza l’angoscia di sbagliare e con la giusta concentrazione. Errori come quello di Brignoli a Chiavari, o come quello di Masi in casa contro il Trapani, sono il segno di qualcosa che non va nelle teste dei giocatori, qualcosa che soltanto l’esperienza di Tesser può provare a risolvere. Soltanto, perché anche in questo frangente la società non si è dimostrata in grado di fare quadrato attorno alla squadra, di blindare l’allenatore e creare l’ambiente più adatto alla necessaria reazione. Purtroppo non è una novità: non bastassero le campagne acquisti deludenti delle ultime stagioni, diciamo dal momento del ritorno in serie B della Ternana, la società rossoverde anche in questo frangente ha dimostrato tutta la sua pochezza e ancora una volta (come accaduto più volte in passato) non c’è stato un dirigente in grado di mettere la faccia davanti ai microfoni e caricarsi sulle spalle un gruppo lasciato in balia delle proprie fragilità. Anche per questo alla fine sarà proprio Tesser a rimetterci se dovesse mancare la tanto attesa inversione di rotta. Forse non già nel caso di un nuovo passo falso a Bari, ma certo il tempo inizia a stringere davvero e il giorno del derby (il 22 novembre) è dietro l’angolo.
Lontano anzi lontanissimo, invece, è gennaio e l’apertura di un mercato di riparazione che per la Ternana potrebbe rappresentare l’ultima occasione. Che la rosa fosse corta e forse non esattamente all’altezza della serie B lo si era capito alla chiusura della finestra estiva, ma certo gli infortuni in serie delle ultime settimane hanno trasformato l’allarme in emergenza pura. Anche per questo fare risultato a Bari sembra ancora più difficile, con una squadra ridotta all’osso e una difesa tutta da inventare con gli uomini contati. Rientrerà Avenatti, ed è una notizia ben più che attesa viste le difficoltà offensive delle ultime giornate e la scarsa vena di Ceravolo e Bojinov. Per il resto contro un Bari in difficoltà, reduce da un lungo ritiro e con il tecnico Mangia dato da molti in bilico sulla panchina, serviranno orgoglio e sangue freddo. Per ritrovare una vittoria che manca da quasi due mesi, per scacciare le nubi sulla testa di Tesser e per invertire la rotta a due settimane dal derby.
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