Dignità, rispetto delle regole e di un avversario che pure è uscito con le ossa rotte dal confronto con la Ternana che pensava di aver vinto e che invece ha pareggiato complicandosi terribilmente la rincorsa alla salvezza.
Il gol di Valjent allo scadere è il sigillo di un ragazzo dal grande futuro, un professionista straordinario sin da quando giocava nella formazione Primavera. Un talento che potrebbe diventare uno dei cardini della nuova Ternana, di quella squadra che dovrebbe nascere mettendo insieme i migliori di questa stagione, alcuni ragazzi promettenti come Sernicola, Tascone e Battista, tanto per citarne qualcuno, e qualche pezzo giusto per completare il mosaico. Programma anche semplice d’attuare, nemmeno troppo oneroso visto tra l’altro che essendosi salvata con buon anticipo la Ternana ha la possibilità di operare anticipando la concorrenza.
Insomma, ci sarebbero i presupposti per mettere a frutto quello che Simone Longarini ha definito nell’estate scorsa una sorta di anno zero, senza dover ricominciare da capo com’è successo in passato, a volte per scelta (gestione Zadotti-Cozzella in B) altre per motivi tutt’ora sconosciuti ai più.
Ritorniamo quindi al punto di partenza, al nodo più importante da sciogliere: quello societario visto che dell’amministratore unico si sono perse le tracce dalla fine del 2015. Il silenzio assordante di via Aleardi prima o poi dovrà pur essere rotto da una dichiarazione, da una decisione della società che dovrà pur comunicare alla città le proprie intenzioni, gradite o meno che siano alla piazza. Fino a quando dalla stanza dei bottoni non usciranno segnali saremo qui a fare ipotesi, congetture, disegnare scenari: un esercizio sterile che non aiuta certo a capire cos’hanno in mente i Longarini.
Nel frattempo escono i nomi più disparati di direttori sportivi e allenatori. A furia di proporne qualcuno alla fine centrerà quelli giusti. Ma tutto questo non cancella una realtà che sta diventando insopportabile, che sfugge a qualsiasi confronto, che finisce con l’allontanare sempre di più la Ternana dai ternani. E questo è senza alcun dubbio il modo peggiore per cominciare la quinta stagione consecutiva in serie B. Un fatto di straordinaria importanza che, proprio per la mancanza di un qualsiasi rapporto tra via Aleardi e la città, è passato quasi sotto silenzio, quasi fosse scontato. Invece scontato non lo era affatto e per questo chi ha contribuito a garantire la permanenza della Ternana in serie B andrebbe opportunamente celebrato, a cominciare dall’allenatore, mai sufficientemente apprezzato. Non parliamo di miracoli, però aver cominciato dalla sesta giornata con un punto in classifica, essere passato attraverso mille vicissitudini, compreso l’isolamento cui è stato costretto dall’esonero del diesse Acri, e aver centrato la salvezza alla terzultima giornata costituisce un fiore all’occhiello nel palmares di Roberto Breda, uno di quelli che meriterebbe ampiamente di restare in rossoverde.
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