Fere risorte, era ora! Undici Ceravolo
Doveva vincere, e ha vinto. Doveva vincere prima della partita, doveva vincere ascoltando i risultati che arrivavano dagli altri campi.
Doveva vincere e lo ha fatto. Nel miglior modo possibile. Ha sofferto, un pochino, ma neanche troppo. Contini ha colpito un palo, vero. Il solito calcio piazzato che ci mette sempre paura. Ma l'atteggiamento ci era sembrato giusto sin dall'inizio. Aggressiva, la squadra. Sarà stato il trequartista, sarà stata la freschezza dei due diciannovenni a centrocampo, sarà stata la visita dei tifosi al Liberati.
Sarà stato che era ora. Sarà che Ceravolo, il miglior Ceravolo della sua vita, si sente la maglia addosso e ci ha portato fino al due a zero praticamente per mano. Sarà tutto questo. Sarà che non si poteva continuare a perdere. A perdere punti. A perdere fiducia. A perdere terreno. A un certo punto la Ternana era virtualmente retrocessa. Era terzultima in classifica. Sarebbe stato drammatico, sportivamente parlando.
Invece Ceravolo ha fatto rialzare la testa a tutti. Moto d'orgoglio, ha girato la chiave del motore della Ternana. Che finalmente ha risposto. E ha fatto una cosa per cui sarà ricordato a lungo. Per due motivi. Uno quello sportivo. Ovvio.
Bari, come all'andata, potrebbe significare svolta. A Bari la Ternana vinse passando alla difesa a tre. Contro il Bari la Ternana torna a 4 e vince di nuovo. Altra vittoria pesantissima per il morale e per la classifica. Ora, chiaramente, bisogna continuare a vincere. Non è stato fatto nulla, ma almeno la squadra si è sbloccata.
L'altro motivo con lo sport c'entra poco. C'entra con la città: la sottomaglia dedicata a Davide. Quello che è successo ormai più di due settimane fa ha segnato profondamente la città. Ricordarsene in un momento di gioia significa sentirsi Terni dentro.
Piccoli (grandi) segnali. Sotto con la prossima, sotto con lo Spezia. Intanto buona Pasqua, la Ternana è risorta.