Sabato scorso allo stadio si è risentita a tratti l' antica passione per i colori rossoverdi.
La partecipazione dei pochi tifosi presenti sugli spalti del Liberati, complice la generosa prestazione delle Fere, è stata calorosa e coinvolgente ed è stato bello l' applauso che il pubblico ha riservato ai propri giocatori alla fine della sfortunata gara con il Crotone.
Certo, sarebbe stato meglio non perderla questa partita.
Quindi, comincio col "forse che si"…"
Se il tecnico avesse messo in campo sin dall' inizio una formazione meno estemporanea, magari con l' utilizzo immediato di Martin Valjent (giocatore inspiegabilmente troppo trascurato da Breda) al posto dell' evanescente – e comunque fuori posto – Signorelli e con quello dell' ugualmente "dimenticato" Niccolò Belloni in sostituzione di un Paolo Grossi ancora molto lontano dal suo rendimento ottimale, forse le cose sarebbero potute andare meglio.
E, inoltre, se la Ternana non continuasse a marcare curiosamente a zona sui calci piazzati, forse il gol del vantaggio del Crotone ce lo saremmo potuto evitare. E pure parecchi altri.
Se poi Busellato non si fosse lasciato cogliere da un attimo di follia (forse perché, vistosi abbandonato al proprio destino nel settore centrale del campo, è stato colto da inevitabile nervosismo…?), con la Ternana in undici e con un centrocampo più "maschio" forse il Crotone non avrebbe vinto…
Indi, se avessimo a Terni una società meno ectoplasmatica e un qualcuno che si facesse sentire come si deve nelle stanze che contano, forse potremmo evitare la presenza in campo di arbitri scarsi e "teatranti" come Saia, reo sabato di non poche scelleratezze tutte a senso unico, compresa la mancata espulsione di quel Ricci che alla fine ha regalato alla capolista una vittoria sicuramente immeritata.
"Errare humanum est, perseverare autem diabolicum" solevano ripetere i nostri Padri Latini, massima il cui significato è chiaro: l'errare è parte della natura umana. Questo, però, non può essere inteso come attenuante di responsabilità per una reiterazione dello sbaglio, quanto piuttosto un mezzo per imparare dall' esperienza.
E l' esperienza reiteratamente negativa avrebbe dovuto dunque indurre Roberto Breda ad evitare di scegliere assetti tattici quanto meno "discutibili" come quello utilizzato ad inizio di gara contro il Crotone; inoltre gli avrebbe dovuto suggerire che giocatori come Valjent e Belloni, se in forma, vanno utilizzati, che a centrocampo non si può concedere sempre la superiorità numerica all' avversario ed infine che sui calci piazzati – vivaddio! – si deve marcare a uomo!
Ma il bravo mister, autore sia ben chiaro di una stagione fino a questo momento positiva, preferisce invece continuare per la sua strada; e al sottoscritto non resta da far altro che commentare la 17a (!) sconfitta in campionato della Ternana…
Oppure "forse che no…"?
Chissà che, al contrario, non abbia ragione il tecnico trevigiano, visto che ha portato a casa finora 13 vittorie, giocando a volte anche un calcio bello a vedersi?
Chi può dirlo?
Ognuno ha diritto di pensarla come gli pare, è chiaro.
Quello che è strano, però, è che in quel che resta del popolo rossoverde non esistano le mezze misure.
O Breda è un fenomeno o Breda è un allenatore scarso…
Probabilmente il tecnico paga il suo essere persona "algida" e poco propensa a coltivare i favori della gente; e anche di certa stampa, specie di quella che era abituata ad allacciare amichevoli "liaison" (del tutto lecite, è chiaro) con l' allenatore della Ternana di turno…
Due parole sono poche, tre sono troppe: questa è la filosofia del mister, il quale appare del tutto impermeabile agli umori altanelanti del mondo pallonaro esterno.
A questo punto, visto che ho smesso di frequentare da anni la sala stampa del Liberati (ne sono allergico …) e che pertanto non ho il piacere di conoscere direttamente il mister, emetterò un mio giudizio personale, basandomi sulla scarsa e approssimativa esperienza che ho acquisito in soli 8 lustri di mestiere di "giornalaro" e su quello che ho potuto capire seguendo le partite della Ternana per conto della "non esclusivista" Radio Onda Libera: ebbene, per me Roberto Breda non sarà un fenomeno, ma è sicuramente un buon allenatore di categoria, con i suoi alti e i suoi bassi e con le fisse tipiche di tutti i mister a partire dai dilettanti in su.
Al tecnico va inoltre riconosciuto il merito di essere una persona seria e un onesto lavoratore, pregi questi enfatizzati dall' essere costretto a svolgere la propria attività senza avere il benché minimo punto di riferimento, mancandogli il supporto e il confronto con quei tre o quattro dirigenti (Presidente, Direttore Generale, Direttore Sportivo, Team Manager) che ogni società calcistica professionistica dovrebbe avere…
Ma queste sono cose che capitano a Terni…
Aggiungo poi che, nonostante questo non indifferente handicap, il mister è riuscito a creare un gruppo solido e compatto, grazie anche al generoso contributo dei giocatori più carismatici, primo fra tutti Luca Mazzoni.
Se poi riuscirà a pilotare la Ternana ad una salvezza tranquilla, non potremo fare altro che ringraziarlo, per poi verosimilmente…salutarlo, visti gli inveterati usi e costumi della proprietà.
Dato a Breda quel che è di Breda, resta da fare la constatazione che un minimo di equilibrio in più, anche da parte della tifoseria, non guasterebbe.
Si, perchè è inammissibile che nelle varie sedi deputate a raccogliere i giudizi e gli sfoghi della gente si debba discutere (a volte anche troppo animatamente) su questioni che, almeno per adesso (e mi auguro sino alla fine del campionato) sono per me da ritenersi superflue.
I numeri parlano infatti a favore del tecnico trevigiano, che potrà pure piacere o non piacere, ma in ogni caso sta portando a casa una salvezza da molti degli stessi sportivi ritenuta fino a qualche tempo fa obiettivo impossibile da centrare, visti gli ultra decennali problemi vissuti da queste parti.
Trovo quindi sgradevole che ci si metta a litigare tra tifosi della stessa squadra solo perché si hanno opinioni diverse e divergenti.
Ma questo, in fondo, è il triste retaggio lasciatoci dagli ultimi 13 anni storia rossoverde, almeno 10 dei quali passati a "tribolare" per i propri colori calpestati e villipesi da chi al tempo teneva in pugno le sorti della società di Via Aleardi.
Ma è anche il segno del declino apparentemente inarrestabile che sta vivendo il calcio a Terni.
Basti pensare a quello che è successo ad un giovanissimo calciatore di una nota società minore cittadina.
E' da sempre buona regola che i ragazzini dei vivai almeno fino alla categoria allievi debbano essere messi tutti nelle condizioni di poter giocare, visto che non ci sono limiti alle sostituzioni e che i genitori oltretutto pagano fior di quote d' iscrizione. Ma soprattutto per permettere agli aspiranti futuri "uomini" (prima ancora che futuri "calciatori") di esercitare un loro diritto fondamentale: quello di divertirsi a tirare calci ad un pallone!
Ebbene, il 13 aprile ho avuto modo di apprendere dal Corriere dell' Umbria una deprimente notizia, a seguito di una lettera aperta inviata a questa testata dai genitori di uno sfortunato tredicenne di questa società, che in tutto il campionato non è stato MAI utilizzato dal proprio allenatore perché ritenuto "apertis verbis" SCARSO!
Vero è che poi sono arrivate le scuse del presidente di questa società (un imprenditore, tra l' altro, impegnatissimo nel sociale) ed anche dello stesso mister.
Ma poi è successo che il ragazzino in questione non sia stato utilizzato nemmeno nell'ultima partita di campionato, con la solita scusa fornita ai genitori: "è scarso! Portatevelo via" (testuale dal C.d.U.).
Lascio a voi, cari lettori, ogni giudizio sulla sconcertante vicenda, che certo non fa che confermare quanto stia cadendo in basso il calcio a Terni.
E stavolta non per colpa dei soliti noti…
Ovviamente, porta aperta a presidente ed allenatore di quella società giovanile per un' eventuale, sacrosanta replica o pubblica smentita.
Ma mi resta ugualmente il saporaccio in bocca…
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