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Frenata Ternana: ora nervi saldi. Non è come lo scorso anno…

Parlare di crisi è sicuramente eccessivo. Ma la Ternana è in fase di frenata. Di sicuro sta rallentando rispetto al passo corsa che aveva avuto nelle prime partite di campionato. Nelle ultime 4 partite i rossoverdi sono riusciti a vincerne soltanto una (in trasferta contro i Bisceglie). Una vittoria in quattro partite è un campanello d’allarme da non sottovalutare.

Al di là della prestazione (quella non è mai mancata, anche se stavolta meno brillante che in altre circostanze) la Ternana fa fatica a trovare la strada del gol e continua a prenderne, sempre al primo errore (o quasi).

Sembra quasi una punizione: non solo servono tantissime occasioni da gol per riuscire a sbloccarsi (a proposito è arrivato finalmente il primo gol su calcio piazzato) ma gli avversari generalmente segnano su macroscopici errori dei difensori della Ternana e/o alla prima occasione.

Ci sono tante piccole spiegazioni per questo calo: intanto tre di queste quattro partite sono arrivate in una settimana. Quindi se in questo momento gli attaccanti non stanno attraversando un grande momento, vuol dire che te lo porti dietro più a lungo. Queste tre partite sono arrivate anche nel momento peggiore per il centrocampo, viste le assenze contemporanee di Defendi e Proietti che hanno “costretto” l’allenatore ad insistere sempre sugli stessi. Non che siano scarsi, ma magari più stanchi degli altri.

Va dato merito certamente anche agli avversari: la Vibonese, lo aveva detto lo stesso Gallo alla vigilia, è una squadra che ha fatto dell’aggressività il suo biglietto da visita. Ci hanno messo in difficoltà in mezzo al campo, ma non sono quasi mai arrivati al tiro. Quando lo hanno fatto (in maniera pericolosa) è stato per errori individuali della difesa.

Siamo sempre alle solite: forse ai punti avrebbe meritato la Ternana.

Poi bisogna considerare le diverse ambizioni delle due società, la diversa caratura tecnica della squadra, la profondità della panchina, le soluzioni a disposizione.

Quello che è balzato di più all’occhio nelle ultime gare (Bisceglie, secondo tempo contro l’Avellino, a lunghi tratti la partita contro la Vibonese) è stato il diverso approccio della Ternana. Una squadra meno “spensierata”, meno arrembante, meno divertente delle altre gare. E’ vero che contro l’Avellino ci sono state molte palle gol: ma la maggior parte nel primo tempo. E’ vero che c’è stato molto possesso palla ma le conclusioni pericolose (in porta) nella partita contro la Vibonese sono state fondamentalmente due: il palo di Paghera e il gol di Ferrante.

Questa Ternana sembra trovare difficoltà a trovare lo spazio giusto, il tempo giusto. Non gioca male, non suona male il suo spartito, ma ultimamente non è coinvolgente, non fa alzare in piedi il suo pubblico.

Ci sono dei momenti così all’interno di un campionato: fanno parte del processo di crescita della squadra. Bisogna essere bravi a ribaltarli, a cavalcarli e superarli e non a farsi avviluppare e travolgere.

E’ vero quello che dice Gallo: bisogna sapere qual è il metro di giudizio con cui valutare i risultati, il lavoro di tutti e la prestazione. Se la Ternana è obbligata a vincere, è chiaro che è in ritardo. Se invece deve giocarsi le sue carte fino in fondo anche con i playoff, allora è in linea.

Ma in tutta sincerità tutti partecipano per vincere (magari passando dai playoff, questo non si può mai dire!) e quindi tutto deve essere ricondotto poi a quello. Non significa vincere per forza tutte le partite, ma sapere che quelle che non vince non è successo per un caso.

Ecco: in quest’ultimi 4 match, numeri alla mano, l’eccezione è stato vincere. Ogni gara fa storia a sé, a mettere tutto insieme ci pensa la classifica.

Non c’è nessuna crisi, ma occhi aperti per forza. Basta poco per tornare a vincere, basta poco per riaccendere l’entusiasmo. Di tutti…

Purtroppo i tifosi sono scottati dall’esperienza dello scorso anno: il fantasma di una squadra nata per vincere e finita, dopo i caldi di ottobre, a non vincere per un girone intero. Ecco perché c’è sempre scetticismo. Sta a tutti i ragazzi far ricredere e far cambiare il vento. Dimostrare che è solo un rallentamento. Il prima possibile, prima che il pessimismo ti si attacchi addosso e non si tolga più…

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