Se devo essere sincero mi ero già preparato il titolo di questo editoriale sin dalla fine della disastrosa partita con il Latina.
Ma il mio vecchio, incrollabile cuore rossoverde, in fondo, sperava che dal Bentegodi di Verona potesse uscir fuori il risultato del riscatto.
Le prime battute della partita, in effetti, avevano confortato questa mia aspettativa.
Non che la Ternana stesso facendo cose mirabolanti, ma un minimo di personalità e di grinta in più mi avevano illuso che l'inversione di tendenza si sarebbe potuta anche verificare.
Purtroppo, è bastato il calcio di rigore "ridicolmente" sciupato da Avenatti per farmi ripiombare nella più nera disperazione (sportiva) e, soprattutto, per vanificare quella trentina di minuti che sembravano averci restituito l'immagine di una squadra quasi vera.
Il raddoppio di Pazzini a tempo quasi scaduto, poi, è stata la mazzata definitiva.
Ovviamente, dopo, nel secondo tempo, la Ternana è tornata la "non squadra" di sempre, complice anche una condizione atletica veramente precaria; e l' inevitabile epilogo è ormai ben noto a tutti: quinta sconfitta consecutiva sulle 6 partite della gestione Gautieri e ottava sconfitta nelle ultime 9 partite.
Neanche il mitico Romano Mattè era riuscito in cotanta impresa…
Il successivo ingresso in campo dell' "ex calciatore" Sissoko (una vera tristezza vederlo brancolare sul campo) ha completato il nero quadro dell'ennesima serataccia in rossoverde.
Non vale nemmeno la pena di sottolineare gli errori a ripetizione (meglio sarebbe il caso di definirli "orrori") di "Caronte" Gautieri, che sembrerebbe essere, "rebus sic stantibus", l'autentico traghettatore della Ternana negli inferi della Lega Pro…
Come giustificare diversamente l'ennesima esclusione dell' unico centrocampista dinamico a disposizione della Ternana, Petriccione, ancora una volta abbandonato in panchina dall'allenatore?
O l'utilizzazione di un comunque anmirevole Contini in un ruolo che non gli appartiene, quello di difensore di fascia?
O l'aver ancora costretto Falletti a giocare in una posizione che non gli è assolutamente congeniale?
Come dicevano i nostri Padri Latini "errare humanum est, perseverare autem diabolicum".
Un altro proverbio caro ai nostri vecchi recita " chi semina vento, raccoglie tempesta".
Ebbene, questo in effetti è il copioso raccolto del presidente Simone Longarini, con la complicità del DS Pagni: un vero e proprio "twister" che si sta abbattendo disastrosamente sulla Ternana!
Forse bisognerebbe che qualcuno spiegasse ai vertici della società di via Aleardi che le squadre non si allestiscono a gennaio, ma a luglio; ed inoltre che le squadre non si fanno con i nomi, bensì con i giocatori veri; ed infine, che le vecchie glorie sono buone solo per le figurine dell'album Panini.
Dunque, continuando nei riferimenti proverbiali, "chi è causa del suo mal, pianga se stesso".
Il fatto è che a piangere sono soltanto i tifosi della Ternana, che, oltre ad essere costretti a sopportare sulla loro esclusiva pelle da quasi 14 anni la "dittatura" Longariniana, vedono ora gli amati colori rossoverdi "sputtanati" in maniera indecorosa in tutta l'Italia.
Certo: i pochi inguaribili ottimisti rimasti sulla breccia (politici locali tuttora in ottimi rapporti con la proprietà, per loro stessa ammissione ed inoltre i pochi "cortigiani" e "sciarpettari" rimasti sulle loro posizioni) mi diranno che ancora nulla è perduto; che basterà battere nei prossimi due incontri casalinghi consecutivi la Pro Vercelli e il Trapani per riagganciare l'ultimo vagone del treno per la salvezza; che la matematica ancora non ci condanna e che incombono le penalizzazioni per il Latina e per il Pisa.
Vero è che sulle disgrazie altrui ci abbiamo già costruito un ripescaggio in serie B e, più che verosimilmente, anche una vittoria in Prima Divisione.
Ma chi ci crede più?
Con una squadra fatta di ex giocatori e di giovani promesse acerbe, con un allenatore stucchevolmente fissato nelle sue fin troppo rigide idee calcistiche, incapace di tornare umilmente sui propri passi e addirittura dichiaratosi "soddisfatto" dell'ennesima sconfitta, con una condizione fisica assolutamente deficitaria e con uno spogliatoio spaccato in più fazioni (si ricordi, all' occorrenza, che anche i muri dello spogliatoio e, soprattutto, quelli della sede di via Aleardi hanno orecchie e bocca e per parlare…), non vedo come si possa sperare in un' inversione di tendenza e, in particolare, nella salvezza.
Comunque, i nostri già ricordati Padri Latini solevano affermate "spes ultima dea"..
E allora, speriamo… Speriamo! Ottimisticamente SPERIAMO !
Ma, tanto per concludere con l'ennesimo proverbio, ricordiamoci anche che…
"chi vive sperando, muore penando"…o peggio!
In ogni caso, per me sarebbe già Game Over.
E che "crepi l'astrologo" !
Metaforicamente parlando, è ovvio…
Con tanto di debiti scongiuri però.
Tant'è vero che al titolo dell'editoriale ho poi aggiunto un punto interrogativo tra parentesi.
Hai visto mai…?
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