Ghirelli, le norme e la C per le piccole
Il campionato dei giovani. Il campionato degli italiani. Il campionato delle provincie.
Sono tanti degli slogan del presidente Francesco Ghirelli, che funzionano tanto sui giornali e intv, ma che poi non trovano un reale ritorno nelle regole che dovrebbero contraddistinguere la mission della B.
Le nuove norme di composizione della rosa hanno suscitato, almeno in alcuni di noi, molte perplessità. Sicuramente nel presidente Bandecchi, che nel suo consueto stile, non le ha mandate a dire. Ci farebbe molto piacere che Ghirelli ci spiegasse quello che non sappiamo o che non abbiamo capito.
Intanto per quale motivo ogni anno si deve cambiare il sistema di composizione delle rose. Senza alcun preavviso e senza potersi organizzare. Con delle difficoltà oggettive e delle conseguenza facilmente preventivabili: caos. Già questo è un problema: un anno lista a 15 con i giovani, un anno niente lista e niente under, un anno lista bloccata e solo giovanissimi illimitati. La programmazione dove è? Se c’è una squadra come la Ternana (o il Padova o il Bari) che ha giocatori di proprietà per quale motivo deve cambiare ogni anno strategia?
Ci possono essere delle regole chiare? Oppure ogni anno si cambia per il gusto di farlo? Immaginate se in Champions League ogni anno ci fossero delle regole diverse per la composizione delle liste europee… secondo voi rimarrebbero tutti in silenzio?
Senza contare che queste regole non seguono la mission della Lega Pro… quale campionato dei giovani? I giovani – il cui utilizzo viene incentivato in altre categorie – sono solo gli U19. E gli U20, gli U21? O gli U23 che erano già in rosa precedentemente? Sono parificati a un trentenne appena acquistato. La lista B prevede un numero limitato di over ma U21 liberi. E quindi, anche se non bravi, gli U21 giocano per forza. Si può discutere anche quel tipo di norma, ma almeno segue una logica ed è rimasta nel tempo, creando un abitudine, un sistema. Un prodotto.
In C si cambia tutti gli anni e (almeno secondo il nostro parere) si cambia senza prospettiva.
A chi giova questa norma? Non certamente alle grandi che magari hanno già 22 giocatori in rosa e che per aggiungerne qualcuno devono necessariamente cedere o mettere fuori lista. Il motivo qual è? Perché 22 giocatori? E non 23 o 24? Perché io Ternana o io Bari o io Palermo non posso avere 25 giocatori in rosa? La lista europea prevede 25 giocatori di cui 4 cresciuti nel paese di appartenenza del club e 4 cresciuti nel club. E giovani cresciuti nel club, ma inferiori ai 21 anni liberi. Le stesse limitazioni sono fatte per la lista di “Serie A” tranne che per i giovani: i giovani sono illimitati, indipendentemente dal club di formazione. In SerieB? 18 over, giovani U21 illimitati, 2 giocatori bandiera (ovvero due giocatori da almeno 4 anni nel club).
Ecco perché diventa difficile capire come possa essere funzionale il percorso della C. Non si continua la politica sui giovani (si abbassa l’età e basta, ma probabilmente non è funzionale: un U19 ha ancora molto da imparare) e contemporaneamente si chiude la lista dei grandi.
Ecco perché il presidente Bandecchi parla di circa 200 giocatori fuori lista: è una stima pessimistica ma è una possibilità.
E l’obiettivo allora qual è? Perché se io pago un giocatore lo devo tenere fuori lista visto che la questione giovani non viene migliorata? Con questa lista bloccata mi spingi a fare cosa, come società? A spendere meno? Quindi stai facendo da balia a dei presidenti incapaci di capire quanto spendere? Giusto: è uno dei compiti della federazione. Ma metti un salary cup, o dei parametri legati ai ricavi. E soprattutto la possibilità, a fronte di garanzie, di poter spendere di più, se si vuole. E’ giusto mantenere la base della categoria: non perdere i club piccoli.
Ma è altrettanto giusto far crescere il movimento. Rispettare le grandi.
Ulteriore domanda: perché la panchina lunga in C se il lista ho 22 giocatori? Se ho 5 fra infortunati e squalificati (e immagino almeno 2 portieri) ne rimangono 15 a disposizione. A che serve la panchina lunga? A fare andare i ragazzi della Beretti?
Una norma che non riusciamo a capire fino in fondo. E che è stata votata senza essere scorporata: tutto il pacchetto (che prevede anche le valorizzazioni per i giovani) o nulla. Un pacchetto già scritto in cui bisognava dire si o no… ma dove è finito il confronto? Ci verrebbe da chiedere al presidente Ghirelli se ha sentito per esempio la posizione del Bari, della Ternana, del Padova. Se ha chiesto consulenza a qualcuno che magari non si sente rappresentato da questo direttivo. Ma che ha magari gli stessi diritti.
Altrimenti quello che hanno in testa le società più forti, ovvero sganciarsi dalla C per trovare spazio nella B, non seguendola nel percorso del semiprofessionismo, avranno ancora più voglia dello strappo. E lei presidente rimarrebbe sempre più da solo, combattendo delle battaglie per i più piccoli, che saranno sempre meno. Perché i piccoli di oggi, potrebbero diventare i grandi di domani…