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Giovani sì, ma senza esagerare!

Quella trascorso è stato un bel fine settimana, calcisticamente parlando!

La Ternana ha riscattato con una prova gagliarda la sconfitta del turno precedente con il Vicenza ed ha fatto un altro passo in avanti verso la salvezza.

E’ di questo che si deve continuare a parlare; è per questo obiettivo che si deve continuare a lottare tutti insieme.

Cercando, però, di mantenere il giusto equilibrio perché è proprio quello che potrebbe aiutare la squadra a raggiungere più agevolmente l’obiettivo prefissato.

Certo resta un mistero il diverso rendimento della compagine nel giro di soli 8 giorni, ma è proprio questo forse il limite dellaTernana di questa stagione. Aldilà della ristrettezza della rosa e delle situazioni contingenti che Tesser deve affrontare in continuazione.

E’ inutile, magari, a questo punto tornare sopra la mancata acquisizione del difensore e limitarsi ad accettare la nuova gestione economica della Ternana che non permette, secondo le direttive della famiglia Longarini, di debordare da quelli che sono i limiti fissati.

E su questo non crediamo si possa discutere visto che chi mette i soldi ha anche la facoltà di decidere programmi e tempi di realizzazione ma di certo, però, ci si può interrogare come mai nel giro di pochi anni sia cambiato modo di fare e di pensare.

Che cosa sia successo crediamo sia lecito chiederselo ma riteniamo anche, al tempo stesso, che sia difficile trovare una risposta.

Ad esempio, è lecito chiedersi il perché Edoardo Longarini, subito dopo la promozione in serie B, abbia lanciato una serie di proposte come la ristrutturazione dello stadio Liberati, un progetto portato avanti ma rimasto nei cassetti dell’ingegner Corradi, e la costruzione del Centro Sportivo per il Settore Giovanile, il cui progetto è stato più volte presentato anche in televisione, ma sembra ormai caduto nel dimenticatoio. 

Ma non sono solo gli unici interrogativi in quanto si possono aggiungere, ad esempio, il perché i figli di Edoardo Longarini, pur essendo appassionati di calcio, non si siano avvicinati con più calore ed interesse alla Ternana. Anzi se ne sono allontanati. E, da quel che ci risulta, sembrerebbe che siano proprio loro a caldeggiare un disimpegno. 

Che si sia allontanato Emanuele è comprensibile, ma che lo abbia fatto anche Francesco che addirittura aveva svolto il ritiro con la Ternana in Trentino, allenandosi con i rossoverdi sotto la guida di Mimmo Toscano, e che Simone abbia più volte visto la squadra giocare sia in casa che in trasferta e che ultimamente non abbia più fatto capolino al Liberati, è davvero inspiegabile.

Forse non si son sentiti considerati dalla città, dalle Istituzioni?

Può darsi che sia così, anche se dopo i burrascosi rapporti con i Montemari e Dominicis, Francesco Zadotti è riuscito a riallacciare cordiali rapporti con i rappresentanti istituzionali. E’ anche vero, però, che anche loro non hanno facilitato il rapporto con la città, con le istituzioni. Almeno all’esterno così sembra. Per chi lavora come noi nel mondo della comunicazione sono risultati inavvicinabili e  non è stato mai possibile nè intervistarli nè fotografarli, aldilà di rarissime circostanze. Ci abbiamo provato tante volte, ma senza successo. Forse rientra nel loro, rispettabilissimo, modo di pensare e di agire che non prevede alcuna vetrina. Nessun modo di mettersi in mostra ma essere sempre e comunque dietro le quinte.

Insomma, in pochissimi anni, tra l’altro in questa stagione le acquisizioni non hanno comportato esborsi clamorosi, si è passati da spese folli ed ingiustificate ( ricordiamo i 40 e più giocatori a libro paga ) ad una gestione oculata, prudente per un campionato importante di serie B in virtù anche di alcune felici intuizioni.

Capiamo  i momenti difficili che stanno vivendo aziende, famiglie ed istituzioni, ma ci riesce difficile comprendere l’inversione di tendenza di Longarini in un momento in cui ha costruito una squadra giovane, una squadra per il futuro che occupa una posizione di classifica intrigante e con la possibilità di capitalizzare al meglio gli investimenti fatti. Noi, però, non siamo i Longarini che non dimentichiamolo, però, a Terni hanno impegnato, senza ricevere nulla in cambio, diversi milioni di euro per i 10 anni di calcio senza penalizzazioni ( 1 punto c’è stato, ma quella era la gestione di Deodati ) con una promozione in B e con due buoni campionati nella serie cadetta con salvezze conseguite prima dell’ultima giornata. Questo almeno nella gestione del presidente Zadotti. E quest’anno la Ternana è sulla buona strada!

Sarebbe opportuno, però, chiarire pubblicamente quelli che sono i programmi societari nel caso in cui non si riuscisse a cedere la società rossoverde in altre mani. Com’è nelle decisioni della famiglia Longarini. A meno che i brillanti risultati fin qui conseguiti dalla squadra,e che ci si augura possano continuare, non li convincano a proseguire l’esperienza con la Ternana.

Ivano Mari

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Ivano Mari

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