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Gli errori (ammessi) di Breda: sbagliando s’impara

Breda finora – non fosse altro che per la quantità impressionante di punti che ha portato in pochissime partite – non aveva sbagliato nulla. Anzi magari in qualche scelta (o in qualche circostanza) è stato anche fortunato. Ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci. E soprattutto se la fortuna è sempre nella stessa direzione, forse di fortuna sarebbe meglio non parlare…

Con lo stesso spirito dobbiamo affrontare le scelte fatte a Parma. Mantovani a centrocampo e la sostituzione immediata di Celli (tanto che noi abbiamo creduto in diretta che ci fossero dei problemi fisici).

Breda, senza neanche lasciar finire la partita, già aveva fornito la propria lettura. E – soprattutto – si era preso tutta la responsabilità. Non è un particolare da sottovalutare. 

Fuori dai denti: anche noi siamo rimasti spiazzati dall’ingresso di Mantovani nel secondo tempo, anche perché non potevamo immaginare (se non una volta ripresa la partita) come poteva schierarsi la squadra. Con il senno di poi non è stata una buona mossa. La squadra ha perso uno dei pochissimi centrocampisti “puri” a disposizione, ha arretrato di fronte alla spinta del Parma di qualche metro, faceva fatica a risalire senza un punto di riferimento e – ironia della sorte – proprio l’uomo che Mantovani avrebbe dovuto curare più da vicino (Bernabé) è riuscito a fare gol.

Breda ragionando sul giallo di Labojko (che rischiava di lasciare la Ternana in 10) e su possibili accorgimenti tattici (provati in settimana, come da lui stesso confermato) si è giocato le sue carte. Il numero non ha funzionato. E – soprattutto per difendere i suoi giocatori che si sono messi subito a disposizione anche in situazioni non ortodosse – ci ha messo la faccia. Subito.

Sia per questo cambio che per la sostituzione immediata di Celli appena entrato. Altra stranezza, non usuale insomma, nel corso della partita. Nessun segnale a Celli però.

Ci ha provato Breda a shekerare la squadra. Ma stavolta non è servito. Quello che era riuscito a Lecco o a Cosenza, stavolta non ha funzionato. Non avesse provato nulla, ci sarebbe stato a prescindere qualcuno che lo avrebbe sottolineato. Questo è il calcio e Breda, uomo navigato, lo sa.

Come sa che anche da queste partite si trovano delle risposte. Indispensabili per poter chiudere il girone di andata in una posizione di classifica e con un punteggio insperato. E che può anche migliorare

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