In questi giorni hanno parlato tutti. Hanno parlato i tifosi e i giornalisti, facendo domande a cui pubblicamente non si è data una risposta. Ha parlato Abate di nuovo, dopo la partita, sottolineando come l’impegno della società fosse quello di costruire una squadra competitiva.
Finora tutti stanno aspettando con pazienza la conferenza stampa di mercoledì, in cui parlerà il presidente Guida e il nuovo direttore generale. Una conferenza che - a nostro avviso - sarebbe dovuta essere in calendario prima, proprio per dare dei punti di riferimento certi e cercare di accompagnare la squadra in questo momento delicato.
Un momento creato dallo stesso Guida, per carità, con delle scelte (ponderate) che hanno portato prima all’addio di Capozucca e poi a quello di D’Aniello. Un cambio di rotta tanto legittimo quanto improvviso e deciso che ha spiazzato i diretti interessati e la tifoseria. Le motivazioni di questa scelta non sono mai state rese pubbliche e ognuno si è trovato una spiegazione, lasciando così campo a una serie di voci e considerazioni non sempre - magari - legittime.
Si è lasciato spazio all’incertezza: così invece di arrivare all’effetto desiderato, almeno in questi primi giorni, c’è stata confusione. Esattamente quello che si voleva evitare.
La stagione - come abbiamo avuto modo di dire a più riprese - è iniziata come quella passata: con un ribaltone. E se lo scorso anno era quasi inevitabile che si andasse in là con i tempi, quest’anno no. Già l’intenzione di ingaggiare un nuovo direttore generale non è nata all’improvviso (e sarebbe utile capire quando ci sono stati i primi approcci), così come poi la scelta di confermare Capozucca e D’Aniello, la ricerca del nuovo allenatore, le prime strategie di mercato, le decisioni sul ritiro estivo, la scelta del nuovo direttore sportivo.
Sembra che la Ternana sia sempre di rincorsa. E quando uno è costretto a rincorrere, a tenere un passo che non è il suo, rischia di non avere più il fiato poi alla fine della corsa (come è successo la passata stagione).
Sembra che ogni anno alla Ternana si cerchi un modo per limitare l’area di manovra, quasi come se il calcolo del rischio non venisse preso in considerazione. Tutti quanti noi speriamo che Abate e Mammarella possano fare bene: ma non è sicuro. Potranno esserci delle defaillance, dei passaggi a vuoto, degli errori. Più ampio è il margine di manovra, più è facile sbagliare. E invece questo margine si sta assottigliando mettendo sulle spalle di due ragazzi alla prima esperienza nei loro ambiti, una responsabilità importante.
Hanno certamente le spalle larghe per sorreggerla, ma bisogna essere chiari sin dall’inizio.
Perché i ternani sanno essere pazienti e comprensivi, perché i ternani fanno domande e accettano le risposte. Ma pur “essendo nati per tribolà”, come recita un vecchio detto rossoverde, anzi ternano, il ternano non sopporta essere preso in giro. E quando le cose non sono chiare il ternano prende le distanze. Non bisogna mai scambiare la gentilezza, la disponibilità e l’accoglienza con la stupidità o l’inesperienza. Pane al pane e vino al vino. 
Ecco cosa ci si aspetta dalla conferenza di domani. Ma cosa ci si aspetta in generale. Diciamo che per il momento non è andata proprio così. E anche qui i margini di manovra si stanno assottigliando.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 23 luglio 2024 alle 10:00
Autore: Ternananews Redazione
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