Un brodino, nemmeno un brodo di cappone della tradizione natalizia. Però è quel qualcosa che serve quantomeno a tenere in vita il malato, a regalargli ancora la speranza. La vittoria di domenica sul Trapani ha avuto questo effetto sulla Ternana, la prima targata Liverani, quarto allenatore di stagione. I tre punti hanno pure migliorato la classifica spedendo i siciliani alle spalle dei rossoverdi in virtù del migliore score dei nostri nei confronti diretti (vittoria e pareggio).
Però la vittoria giunta al culmine di un discreto primo tempo e di una brutta ripresa può dare entusiasmo e fiducia a una squadra che non credeva più nei propri mezzi dopo la sfilza di sconfitte: 6 consecutive, 10 nelle ultime undici giornate. E questo probabilmente è l’aspetto sul quale farà leva Liverani per caricare al meglio i suoi in vista della sfida con il Cesena. Guarda caso un altra partita quantomeno da non perdere anche se, vista la situazione, la Ternana avrebbe bisogno di mettere insieme due o tre vittorie e una serie importante di risultati positivi. Ma per farlo deve migliorare, non farsi illudere dal successo di domenica contro una squadra davvero modesta nella quale però è bastato inserire un giocatore (Coronado) per mandare in tilt la sicurezza della Ternana. E’ proprio la squadra rossoverde che deve crescere in ogni reparto. Dalla difesa che nelle ultime 12 partite una sola volta non ha subito gol. Al centrocampo che continuerà a pagare dazio ad una carenza evidente di fisicità non rilevata contro il Trapani che ha centrocampisti simili per taglia a quelli rossoverdi. Ma soprattutto dovrò crescere l’apporto degli attaccanti che domenica hanno lavorato più in fase di copertura che in quella offensiva. Nemmeno un tiro verso Pigliacelli da parte di Avenatti e Monachello oltre alla solita assenza nei sedici metri avversari. Tant’è che sul cross profondo di Zanon l’unico a crederci è stato Di Noia che ha sfruttato al meglio le incertezze avversarie.
Crescere in tutti i reparti e nella condizione atletica per alimentare la speranza in una stagione nata e vissuta nel segno del pericolo, contrassegnata da scelte quantomeno discutibili ancora più pericolose da quelle messe in campo nelle passate stagioni, come dimostra ampiamente la classifica. La Ternana è penultima perché quella è la posizione che ha meritato fin qui soprattutto per demeriti propri, dentro e fuori il campo. Per uscirne deve rimboccarsi le maniche e provare a fare tutto quello che non le è riuscito fin qui. Sarà capace di compiere questa impresa? Staremo a vedere. Certo è che deve far ricorso soltanto alle proprie forze. Non serve chiedere aiuto ai tifosi, ormai al minimo storico. Servono prestazioni e risultati per riguadagnare la fiducia di una città che dalla contestazione è passata all’indifferenza pur nella consapevolezza che, sportivamente, perdere la categoria sarebbe un duro colpo per tutti. Consapevolezza che dovranno avere anche i calciatori visto che una retrocessione disastrosa avrebbe effetti altrettanto negativi anche sulle loro carriere. Insomma, consapevolezza di quanto poco e male è stato fatto fin qui e di quanto diverso dovrà essere l’atteggiamento e il prodotto nelle prossime giornate. E se tutto dovesse finire al meglio, com’è lecito auspicare, dovrà essere la società a fare una profonda analisi di tutto quanto ha sbagliato e sprecato in un’annata tra le peggiori della storia rossoverde.
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