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Il buon lavoro di Liverani, la Primavera di Falletti e un’impresa disperata

Questa vittoria ha un sapore diverso. Perché, a sensazione, non è il solito brodino caldo dopo il cambio di allenatore. La squadra ha ritrovato una sua identità e dobbiamo fare i complimenti a Liverani che a suon di ritiri ha ricompattato il gruppo e a forza di allenamenti insistiti su un sistema chiaro e univoco ha creato delle gerarchie chiare e cercato di mettere i giocatori giusti al posto giusto.

Ha più sostanza questa vittoria perché è più rotonda e perché è pienamente meritata. È vero che è andato tutto bene, ma alle volte serve anche la fortuna. Il rigore è più che dubbio, il raddoppio arriva in contropiede praticamente al secondo tentativo. Ma la Ternana poteva essere sempre la solita, impaurita, squadra di tutto il campionato. Invece è sembrata coraggiosa, padrona del campo. Buone geometrie, buona personalità. Soprattutto un buon Falletti da cui inevitabilmente dipendiamo. È tornato ad essere protagonista, è tornato ad essere decisivo. Ed ora la Ternana deve aggrapparsi a lui, a Palombi e a Petriccione per avere freschezza in questo sprint finale. Si sprint, perché con le penalizzazioni in arrivo la classifica si accorcerà sicuramente ancora di più e sarebbe un delitto non farsi trovare pronti. Pensare partita dopo partita, minuto dopo minuto. Come è stato fatto contro l'Avellino.

Certe occasioni bisogna coglierle, bisogna essere pronti. Per questo è meglio non darsi per vinti, meglio lottare con tutti se stessi, perché l'impresa si può fare. Impresa. Impresa letteralmente. Ma se la Ternana cambia testa e immagazzina quello che ha fatto contro l'Avellino senza specchiarsi ha le qualità tecniche per guadagnare qualche posizione in classifica ancora. Non basta il Giudice Sportivo, serve assolutamente assecondarlo. Ma questa Ternana, vista contro l'Avellino dimostra di essere viva. Non moribonda o ancora in piedi. Viva. Rivitalizzata, forse meglio.

Forse la Primavera, forse l'ora legale. Ma la Ternana sembr aaver ritrovato sé stessa. Siamo troppo ottimisti? Può darsi… ma fra essere ottimisti e pessimisti che differenza fa? Meglio sperarci e rimanere poi delusi alla fine o darsi per vinti da subito?

Come abbiamo sempre detto per le contestazioni e i processi facciamo sempre in tempo: finché nessuno ci condanna noi, almeno, continueremo a crederci. Soprattutto se dimostrano concretamente di crederci i protagonisti in campo. E questo è il segnale migliore. Il calendario non aiuta sia chiaro: gli scontri diretti sono finiti (e la Ternana non ne ha certo approfittato in pieno), ora c'è una doppia trasferta (Novara, Benevento), poi dovrà giocare in casa con Salernitana, Frosinone, Carpi e Spal (tanto per dire eh…). Quindi serve letteralmente l'impresa. Non tutti saranno come l'Avellino, che si potrà lamentare del rigore con cui la Ternana ha sbloccato la partita, ma avrebbe anche potuto tirare in porta…

Redazione TernanaNews

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