Il confronto più atteso
Lunghissima la coda di veleno che si è trascinata dietro al derby tra Ternana e Perugia. Lunga fino ai due Presidenti. Uno in panchina, l'altro in tribuna. Hanno vissuto entrambe un post partita agitato e turbolento. Passata la nottata e teoricamente a bocce ferme, il neo eletto in consiglio direttivo di Lega di Serie B, Massimiliano Santopadre, senza mai nominarlo esplicitamente ha definito il suo omologo rossoverde "presidente a stipendio" e che compito della nuova governance sarà "riportare al centro i presidenti proprietari". Dichiarazioni che hanno inasprito i rapporti tra i due. Una caduta di stile evitabile per il numero uno del Perugia, che al contrario dovrebbe apprezzare ogni forma di dignità del lavoro, lui che oggi è proprietario del Perugia dopo gli esordi nel mercato di Via Sannio.
Ad ogni buon conto, ormai il derby è andato e la Ternana deve guardare avanti. Come ha fatto notare ieri in conferenza stampa Alessandro Plizzari. La freschezza e la spontaneità dei suoi 17 anni, uniti ad una serietà, una precisione e una lucidità che sembrano quelle di un veterano. Ha parlato di uno spogliatoio unito e, cosa ancor più importante, sereno. Nonostante la classifica che doveva e forse poteva essere migliore, con qualche punto in più, la squadra ha l'obbligo di assorbire il contraccolpo per la cocente delusione del derby e presentarsi concentrata all'Adriatico contro un Pescara che vive un momento delicato e difficile. Reduce da due 0-4 di fila (a La Spezia e contro la Samp in Coppa Italia) a Pescara c'è chi addirittura mette in discussione la panchina di Zdenek Zeman se non batterà la Ternana.
Il boemo è, piaccia o no, un personaggio mitologico del calcio italiano. Uno che verrà ricordato per sempre, se non in tutto il mondo a Pescara (oltre che a Foggia) avrà per sempre un legame speciale. Ed è per questo che suona strano sentire di un Pochesci che potrebbe, in caso di vittoria, tirargli il peggiore degli scherzi. Ma fra tanti, mancherà proprio il confronto più atteso, quello in panchina. Perchè Pochesci è stato squalificato (insieme ai 14.000 euro di multa alla società decisi dal Giudice Sportivo) e non potrà dare la mano prima e dopo il triplice fischio a quello che ha sempre indicato come uno dei suoi colleghi di riferimento. Due squadre che si somigliano molto, e lo dicono i numeri. Anche se la Ternana di Pochesci delle ultime partite è più equilibrata e meno sfrontata di quella di inizio stagione. Analogamente, l'atteggiamento della squadra di Zeman oggi non è come quello visto in altre precedenti squadre del boemo. Di certo sono due squadre che segnano (25 gol fatti il Pescara, 23 la Ternana) e che subiscono (29 gol presi gli abruzzesi, uno in meno le Fere). Sono due squadre che creano occasioni e tirano in porta.
"L'Unicusano a Terni non è di passaggio" ha ribadito ieri il presidente Ranucci in Commissione Consiliare, nella seduta che ha portato alla votazione del testo sulla convenzione dello stadio Liberati che ora approda in Consiglio. Già mezzo milione speso nei primi tre mesi, tra iscrizione e spese per la struttura. Le spese "tecniche" per la chiusura del closing, più le panchine interrate, la sede nuova in Via della Bardesca, il Liberati. Insomma, non scherza poi più di tanto quando affronta l'Assemblea dicendo: "Non c'è l'Università? Se volete ci pensiamo di noi". E Ternanello? "E' nelle nostre idee, ma siamo arrivati da appena cinque mesi". Vero, ma dopo cinque mesi la squadra (che avrebbe meritato di più) al momento marcia alla media di un punto a partita. Gioca bene, ma deve prendere confidenza con la vittoria e la mentalità o si allena o si acquista. Il mercato di gennaio è dietro l'angolo, ma prima di arrivarci la Ternana deve giocare in trasferta a Pescara, poi in casa col Parma, quindi a Palermo, al Liberati con la Pro Vercelli ed infine ad Avellino. Inutile fare tabelle. La squadra giocherà sempre per vincere, in casa e fuori. Magari con un occhio al fatto che poi in fondo pareggiare è sempre meglio che perdere. Sembra scontato, ma in realtà di scontato fino ad ora c'è stato poco.