Il delitto perfetto (di Massimo Minciarelli)

Il delitto perfetto (di Massimo Minciarelli)

Butto  giù questo editoriale al volo dopo aver faticato a digerire la sentenza della Corte d'Appello federale che ha respinto il ricorso presentato dalla Ternana, consentendo il ripescaggio del Novara e del "potentissimo" Catania di Lo Monaco.

Quindi da oggi qualsiasi società di calcio professionistica potrà tranquillamente evitare di pagare le retribuzioni, i contributi, le tasse, potrà comprare i calciatori per vincere il campionato anche senza pagarli, potrà utilizzare denaro riciclato e di provenienza illecita e potrà pure tranquillamente frodare il fisco, perché in ogni caso avrà tranquillamente la possibilità di essere ripescata, qualora se ne presentino le condizioni.

Il tutto alla faccia della chiara lettera di quella  normativa che si chiama NOIF  (norme organizzative interne federali) indegnamente calpestata dalla sentenza di ieri e di tutte le leggi e leggine che regolano il variegato mondo pallonaro italiano.

Ma soprattutto alla faccia di quelle società  virtuose tanto "coglione" da rispettare i termini regolamentari e soprattutto quelli della buona amministrazione, della correttezza e della trasparenza.

Credo che la sensazione che pervade la maggior parte della tifoseria ternana (e non solo quella ternana) dopo la cervellotica sentenza della Commissione d'Appello Federale sia quella del disgusto e del disamore più totale!

Ed io stesso, pur avendo buttato le mani avanti per tempo (vedi recente editoriale "Fatta la legge, trovato l'inganno") ben conoscendo i discutibili usi del Palazzo del Calcio italiano (ove ho albergato, mio malgrado, per tre anni, avendo avuto modo di apprezzarne tutte le sue curiose"sfumature"…), sono colto da un tale accesso di repulsione verso questo modo di gestire il calcio "all'italiana" (o, per meglio dire, alla "Little Italy"…) , al punto di avere sinceramente voglia di mollare tutto…

E, come me, i tantissimi tifosi rossoverdi che ho avuto modo di ascoltare subito dopo l'emissione di questa farneticante sentenza, raccogliendone e condividendone lo sdegno.

Ma poi mi sovvengono tutte le vicissitudini tribolate che la Ternana ha dovuto sopportare dall'anno della sua nascita… 

Storie di fallimenti, di retrocessioni, di ripartenze addirittura dalla serie D, autentici drammi sportivi che però non hanno mai spento la passione incandescente delle genti ternane per i propri colori.

E allora, pur nel contesto di questa situazione così dolorosamente grottesca, mi sento in dovere di invitare tutta la tifoseria a stringersi ancora più appassionatamente alla squadra, al suo tecnico e, perché no, alla stessa società, che,al di là dei tanti sbagli commessi nella passata stagione, tanto ha lottato e tanto lotterà per far sì che i suoi sacrosanti diritti vengano rispettati; sia pure ricorrendo alla giustizia ordinaria.

Ora però la palla passa a Gigi De Canio, a Danilo Pagni e a Paolo Tagliavento.

Perché quello che ci è stato ingiustamente negato e tolto dalla giustizia sportiva, dobbiamo andare a riprendercelo sul campo!

E ci sarà ancora più gusto a vincere!

Alla faccia di chi, pure investito di un compito autorevole e di massima responsabilità, si è divertito a scambiare l'illiceità, per liceità.

Forza ragazzi! Siamo tutti con voi!