“Posso sbagliare l’allenatore, ma non l’uomo”. Così disse un direttore sportivo al nel momento in cui avrebbe dovuto scegliere un allenatore, tra chi non aveva esperienza. Aveva “pescato” fra chi conosceva bene, fra chi aveva avuto modo di osservare, nel profondo.
Ecco. Parafrasate questa frase e portatela oggi alla Ternana. “Posso sbagliare il direttore sportivo, ma non l’uomo”. Oggi Carlo Mammarella è il direttore sportivo della Ternana. Oggi Carlo Mammarella non ha esperienza nel ruolo: ha “rubato” qualche cosa nella sua lunga avventura da calciatore, dai suoi direttori. Ha cominciato a lavorare al fianco di Luca Leone, appena ha smesso. Aveva appena assunto il ruolo di responsabile del settore giovanile qualche settimana fa, appoggiandosi a Capozucca. Ha dovuto bruciare i tempi della gavetta, paradossalmente pur essendo stato “parcheggiato” per un anno intero.
Le opportunità però si sa, non passano quando vuoi tu. L’importante è essere pronti a coglierle. E Mammarella è pronto. Mammarella si è preparato per essere pronto. Mammarella conosce la squadra, conosce la piazza, conosce la società. Conosce i giocatori. Conosce il mestiere solo in linea teorica: con la pratica dovrà scontrarsi tutti i giorni. E magari si andrà a scontrare con questioni che oggi non immagina. Ma saprà come cavarsela.
Come è sempre successo nella sua carriera, anzi nella sua vita.
Carlo Mammarella è uno di quei giocatori che hanno messo la propria faccia sempre nel bene e nel male. In pubblico e in privato. Fascia sul braccio, anche quando la maglietta non c’era più, perché quando uno è capitano, è capitano per sempre.
Avrà certamente un grande entusiasmo, Carlo Mammarella. Che è esattamente quello che serve ora alla Ternana. Unito a quello di Abate: dovranno essere il motore tecnico della squadra. Dovranno spalleggiarsi a vicenda, parlando lo stesso linguaggio. Sono pronti entrambi per il grande salto. Ognuno con la propria strada, tortuosa a volte, che li ha portati a percorrere insieme questo tratto di strada. Il loro primo tratto di strada, la strada dei grandi.
4 anni di differenza fra i due: ha smesso prima il mister che il direttore. Sono della stessa generazione. Due terzini, uno destro e uno sinistro. Nati entrambi per attaccare. Forse vedono anche la vita nello stesso modo, da due angolazioni diverse, ma con le stesse necessità, speculari.
Sono l’architrave di questa giovane Ternana che sta prendendo forma (in ritardo).
Non sono loro quelli a cui fare le domande che frullano nella testa dei tifosi. Dovranno dare le risposte sul campo. E sappiamo già che non saranno deludenti.
Carlo Mammarella lo conosciamo. E’ per tutti a Terni, Carletto. Da un po’ di ore dobbiamo chiamarlo direttore. Se lo merita. E si merita anche tutta la fiducia del mondo. Ci sta mettendo la faccia, senza paura, ancora una volta.
Se questo terremoto societario non è stato il massimo a due giorni dal ritiro, ha offerto comunque una possibilità importante a una persona valida.
Carlo Mammarella è il nuovo direttore sportivo della Ternana. L’uomo certamente la Ternana non l’ha sbagliato. E secondo noi neanche il direttore.
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