D’Alessandro lo ha già – di fatto – comunicato alla squadra, poco dopo l’8-0 di mercoledì sera. “Non abbiamo bisogno di intervenire: il nostro intervento servirà soltanto a mandare meglio le cose”. E questo è lo spirito con cui il nuovo presidente della Ternana (in pectore) si approccia a questa sua nuova avventura.
Ma cosa significa in realtà? Come abbiamo già detto non ci sarebbe alcuna intenzione di modificare la parte sportiva. Abate e Mammarella costituiscono una coppia che ha trovato la giusta chimica. E anche se non ci avessero pensato già da soli i nuovi proprietari lo avrebbero capito immediatamente guardando la gara di mercoledì.
I dubbi sono relativi soltanto alla posizione di Foresti. Non certamente per le sue qualità, ma per il ruolo che ha in seno alla Ternana Calcio. In questo momento però – in nostri due centesimi alla causa – a prescindere dal ruolo, si dovrebbe toccare il meno possibile.
E’ evidente che ci voglia, da parte della nuova proprietà, la presenza di un uomo forte e di controllo, di un uomo di fiducia, di uno che possa essere il referente principale per D’Alessandro. Ed è altrettanto evidente che questo ruolo non possa essere di Foresti, che era esattamente questa figura, ma per Guida, cioé per chi è appena andato via. E’ anche probabile che questo ruolo venga assegnato a D’Aniello, o almeno è quello che noi ci aspettiamo. Sia per professionalità che per la conoscenza specifica della Ternana.
Ma Foresti ha avuto una parte rilevante anche nella costruzione della squadra. Molti giocatori, sono stati suoi giocatori anche in passato. E questo equilibrio che ora sta funzionando potrebbe essere utile cambiarlo il più tardi possibile. Capire che tipo di benefici o che tipo di problematiche potrebbero esserci nel caso di allontanamento, permanenza o modifica dei ruoli. E’ la vera domanda su cui oggi si sta interrogando D’Alessandro. Perché questa Ternana ha dimostrato di funzionare e quindi potrebbe essere anche “pericoloso” andare a toccare questo equilibrio, che si sa nel calcio è sempre molto precario.
Allo stesso tempo c’è l’innegabile necessità di incidere nella squadra. Non compro una società (di qualsiasi tipo) senza uomini di fiducia. E’ successo sempre e sempre succederà. E c’è un fattore da sottolineare: la cosa più importante per la Ternana era aver garantito il futuro. E questo è successo proprio grazie alla cessione. Ora c’è la liquidità necessaria per andare avanti, per continuare a sognare, per continuare a puntare alla Serie B, come da programma.
Il cambiamento è stato salvifico: per non dover abdicare subito a questo progetto. La presenza di D’Alessandro (e in futuro dei suoi uomini) sarà proprio legata alla futuribilità del progetto Ternana.
Anche se non è una decisione semplice quella che dovrà essere presa, sarà soltanto la prima di una lunga serie. Ma c’è un particolare, almeno in questa, che può far stare tranquilli tutti i tifosi ternani, a partire dal nuovo presidente: comunque vada sarà un successo. Perché la Ternana adesso ha un futuro davanti.
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