Il giusto compromesso
La tappa di Livorno la si poteva superare con danni minori, almeno un pareggio, in virtù di quello che si è visto in campo, ma l'incapacità di andare in gol della Ternana ha permesso ai labronici di portare a casa i tre punti ed appaiare i rossoverdi in graduatoria.
Peccato, sarebbe stata l'occasione per mantenere a debita distanza i labronici oltre che tornare ad aver fiducia nei propri mezzi in trasferta.
Si, perchè la Ternana degli ultimi tempi ha trovato il giusto rendimento in casa perdendo, però, quella pericolosità e concretezza esterna che aveva caratterizzato la prima parte della stagione. Basti pensare che la squadra rossoverde non va più in gol lontano dal Liberati da quella partita di Vercelli, da quel gol in zona Cesarini di Palumbo. Da allora niente gol ad Ascoli, a Cesena, a Brescia a Cagliari, a Livorno.
Un dato preoccupante perchè è inutile giocar bene, creare occasioni da gol, come è successo in varie occasioni, e restare sempre a bocca asciutta.
E della problematica comincia a preoccuparsene anche Breda che, nonostante schieri una squadra a trazione anteriore con Falletti, Furlan, Avenatti, Belloni e con due esterni prettamente offensivi come Vitale e Janse, non può far altro che riscontrare l'incapacità della sua formazione di vìolare la porta avversaria.
È naturale che il tecnico, visto che la società non ha colpevolmente adeguato la rosa alle esigenze della squadra ma ha aggregato, a gennaio, elementi che in quei ruoli risultano in abbondanza, dovrà arrovellarsi il cervello per trovare la soluzione adatta. La più adeguata per sbloccare una situazione di grande difficoltà realizzativa che si ripercuote inevitabilmente sulla classifica.
È vero, la graduatoria ancora concede una discreta tranquillità a patto, però, che si inverta la tendenza in trasferta e che si continui a brillare in casa.
Basta una mancata vittoria tra le mura amiche per gettare all'aria quella media salvezza che, attualmente, è mantenuta in linea dai risultati interni.
Breda a Livorno ha affermato che " non è questione di interpreti ", e fa bene lui che è il mister a non gettare a mare alcuno dei suoi giocatori, ma non si può demandare la risoluzione delle problematiche solo ad una dose di maggior lavoro. Vediamo spesso gli allenamenti e ci sembra che il lavoro sia di quelli sostenuti ed intensi per cui siamo propensi più a parlare di testa, di convinzione soprattutto quando ci si riferisce a determinati giocatori.
Ci rendiamo conto che non è facile trovare la ricetta giusta per la soluzione, ma forse trovare il giusto compromesso apportando un po' di qualità in più a centrocampo senza guastare gli equilibri potrebbe avere degli effetti positivi.
Nasce, però, subito l'enigma ovvero come e dove intervenire. Sul modulo? Immettendo giocatori con l'esclusione di altri che con le loro caratteristiche tecniche mal si adatterebbero con la nuova scelta tattica? Insomma, è un bel rompicapo di difficile soluzione.
Certo che se la società avesse, a gennaio, operato in modo più coerente scegliendo soluzioni più adeguate con le problematiche esistenti per Breda, oggi, trovare la soluzione più adatta sarebbe stato estremamente più facile.
Insomma, ci sembra che continuare sulla strada intrapresa, magari confidando nella crescita e trasformazione di quei giocatori che, per vari motivi, hanno deluso e disatteso quelle che erano le aspettative sul loro rendimento e sulle loro doti realizzative, sia la cosa più ragionevole.
Confidando, magari, anche sull'aiuto della tifoseria che con un po' di tolleranza in più potrebbe aiutare, anche questo è un tentativo però, quei giocatori a venir fuori da un periodo buio, caratterizzato da una crisi di ordine psichica più che tecnica.