Un passo avanti e due indietro. Alla Ternana sta mancando la necessaria continuità per risalire la classifica per tornare ad essere una candidata credibile nella lotta per la serie A.
La faccia di Andreazzoli alla fine della partita di Reggio Calabria era più esplicativa di qualsiasi dichiarazione. Un misto di rabbia e delusione. Perché la Ternana aveva avuto l’opportunità di mettere in crisi la Reggina e la mancata. Perché aveva ancora avuto l’opportunità di gestire il match nella ripresa ma l’ha sprecata regalando il secondo gol. Sempre a coronamento di una mischia in area. Quell’area che invece aveva saputo difendere mirabilmente contro il Cagliari pur nelle difficoltà che le aveva creato la squadra di Liverani.
Quindi, ad oggi, la Ternana targata Andreazzoli ha fatto risaltare le proprie qualità a tratti, per stralci di partita più o meno lunghi. Ma non ha trovato l’equilibrio costante dal quale nascono spesso le serie utili.
Tant’è che il tecnico ha scrutato diversi orizzonti tattici e alla fine ha optato per la difesa a tre, per i quattro centrocampisti con Palumbo a sostegno dei due attaccanti.
Così sono cambiati anche gli obiettivi di mercato e, magari, qualcuno ha pure rimpianto la cessione di Celli, unico possibile centrale mancino stante l’infortunio che terrà fuori ancora per un po’ Capuano. Così come la nuova scelta tattica potrebbe rendere non indispensabile l’arrivo di un attaccante a colmare il vuoto lasciato dalla partenza di Pettinari.
Insomma, siamo un po’ in mezzo al guado. La strada dal punto di vista tattico è stata trovata ma non può fare a meno di una crescita tecnica adeguata per far si che funzioni al meglio. Le eventuali strategie di mercato, oltre ad alleggerire la rosa di qualche elemento e di qualche anno di età, sono figlie delle scelte tattiche.
La sensazione è che la strada imboccata è quella giusta (anche con Lucarelli la Ternana aveva funzionato meglio con la difesa a tre pur con variazioni di atteggiamento fondamentali) ma che nkn può fruttare come dovrebbe se la squadra non trova la necessaria compattezza, l’equilibrio in campo, anche mentale che a Reggio è clamorosamente mancato.
Chi rincorre non può concedersi troppi errori e quello di Reggio, al di la della forza indiscutibile degli avversari, è uno dei pochi slot a disposizione dei rossoverdi. Di un gruppo che, anche senza ulteriori movimenti di mercato resta piuttosto forte. A patto che torni a giocare da squadra con continuità, con attenzione per 90 minuti. Come si dice in questi casi, la palla ce l’hanno i calciatori. Debbono essere loro a giocarla nel modo migliore.
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