Il presidente Bandecchi non ha utilizzato mezzi termini, definendo la stagione della Ternana fallimentare visto che non si è riusciti a vincere, ovvero ad andare in Serie A. Ora definirla fallimentare forse è eccessivo, visto che alla fine i playoff non arriveranno per una manciata di punti e che se la Ternana ci fosse andata chissà cosa sarebbe successo, ma allo stesso tempo tratteggia in maniera chiara e precisa lo stato d’animo presidenziale.
E’ sempre stato così Bandecchi, nel bene e nel male. Vuole vincere. Lo ha sempre detto e lo ha sempre dimostrato. Lo ha dimostrato in C (quando ha voluto prendere la squadra in mano in prima persona), lo ha voluto ribadire con estrema brutalità anche in questi giorni, fra interviste tv e messaggi social.
Vuole andare in Serie A, vuole che ci si provi con tutta l’anima. Poi se non ci si riesce si cercherà di capire perché (in questo caso anche in maniera populista si è preso lui tutte le responsabilità) in pubblico o in privato che sia.
E’ evidente che (seppur non è stato mai nominato) il dito maggiormente indica il lavoro di Lucarelli. Con lui tutta la stagione è stato un inseguirsi di punzecchiature, allusioni, messaggi. Tutto quello che non era successo nell’anno della promozione è successo invece durante questa annata. Vincendo Lucarelli aveva “silenziato” Bandecchi. Senza le vittorie il presidente ha voluto sottolineare di nuovo la sua posizione, al costo di essere urticante.
Non si è mosso di una virgola rispetto a quanto sempre ribadito (in pubblico e privato): ha aspettato che finisse di fatto il campionato, ha lasciato passare il derby (partita troppo importante per essere distratta) e poi ha ribadito il concetto. Come se fosse un antipasto rispetto a quello che chiederà a Lucarelli e Leone mercoledì: vincere. Andare in A.
Ora prometterlo non è mai semplice. Anzi: prometterlo è facile, il problema è mantenere la promessa. Tutti partono per vincere e – come ha ricordato lo stesso Bandecchi – non tutti ci riescono. Non dipende solo dai soldi, ma da mille aspetti che costituiscono una stagione vincente. La Ternana oggi sa di avere una buona base. Sa che con qualche ritocco (più i giovani) si potrà essere ancora più competitivi. Sa che dagli errori si può imparare.
Tutto sta ad essere sulla stessa lunghezza d’onda. Non sugli stessi obiettivi: quello lo diamo per scontato. Tutti vogliono vincere. Ma il modo per arrivarci (o il presunto tale) farà la differenza. Al di là dei sistemi di gioco e al di là dei nomi della rosa.
Per questo sarà importante il confronto di mercoledì. Per dirsi in faccia, senza peli sulla lingua, senza messaggi trasversali, la propria filosofia. Per sgombrare il campo da qualsiasi equivoco e fraintendimento. Al presidente sicuramente non piace la prudenza (soprattutto nelle dichiarazioni): la linea è molto chiara.
Conoscendo i personaggi in questione (tutti dalla personalità spiccata) difficile immaginare che possano sempre andare d’amore e d’accordo. Ma l’importante non è non discutere, ma guardare allo stesso modo lo stesso obiettivo.
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