Ci risiamo. Quattro gol fatti col Como e ritorno immediato ai sogni di gloria. Quattro gol incassati a Cesena
ed ecco i segnali di una preoccupazione che torna a farsi strada con l’ambiente inevitabilmente diviso nei
giudizi sulla strategia di comunicazione adottata da Simone Longarini.
Squadra sul banco degli accusati con tecnico e diesse che, dopo le parole del numero uno, entrano
inevitabilmente nel frullatore. Il tutto con una squadra che di punti ne ha 22 ed è quindi fuori dalla zona più
calda. Un gruppo che di punti ne ha messi insieme 21 in 14 partite, da quando è arrivato Breda a guidarlo.
Un ruolino di marcia da play off dopo quello modestissimo fatto registrare nelle prime cinque uscite con un
solo punto all’attivo. E’ vero che la classifica è una soltanto ma noi per facilità di ragionamento e soprattutto
di valutazione, continuiamo a tenere separate le due fasi anche se i disastri estivi hanno comunque influito
sulla seconda parte del girone d’andata (preparazione, assemblaggio etc..).
Tenendo presente il periodo con Breda alla guida il cammino della Ternana non può che essere considerato
soddisfacente e, tenute presenti le varie problematiche affrontate in corso d’opera, c’è da credere che nella
seconda parte della stagione, con tutti i giocatori recuperati e magari anche con qualche aggiustamento
operato sul mercato e una condizione fisica rivisitata, la squadra possa anche fare meglio. Ma per farlo ha
prima di tutto bisogno di sostegno. Da parte dei tifosi in primo luogo. Ma anche dalla società che più ancora
della tifoseria è interessata al prodotto finale. Una società però che per bocca del suo massimo esponente, ha
optato per la linea dura. Niente più confronto né incontri settimanali tra dirigenza e squadra. Almeno fino a
quando Vitale e soci non avranno guadagnato un posto nell’area play off.
A leggerla con semplicità verrebbe da pensare che nel momento del bisogno la squadra è stata lasciata a se
stessa, impegnata a tirarsi fuori dai guai contando esclusivamente sulle proprie forze. Mentre, di contro, nel
momento in cui dovesse tornare a viaggiare a vele spiegate ritroverebbe al proprio fianco anche la proprietà.
Ci può stare anche se evidentemente, è un ragionamento difficile da condividere, da comprenderne l’utilità.
Ma tant’è! Meglio quindi attenersi ai fatti, alla Ternana che regala gol e perde malissimo a Cesena facendo
arrabbiare anche Breda. Comprensibile la sfuriata del tecnico, dettata soprattutto dal pessimo quarto d’ora
finale perché fin lì la Ternana era stata migliore dell’avversario che pure stava vincendo la partita. Agli
annali però resta il pesantissimo 4-0 non l’infortunio di Avenatti che ha privato la squadra di ogni attaccante
visto che erano tutti fuori uso. Così come nell’almanacco resterà soltanto il risultato della partita di domani
sera contro il Lanciano. Da vincere senza alcuna discussione. Con o senza attaccanti, con qualsiasi modulo e
qualsiasi interprete. Perché nel gioco dell’altalena dopo aver toccato il punto più basso è indispensabile
raggiungere quello più alto. Poi, ma soltanto poi, si potrà pensare anche al livello intermedio. A quel
pareggio che da queste parti è un illustre sconosciuto.
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