Il ritorno del capitano, parte la nuova Ternana

Il ritorno del capitano, parte la nuova Ternana

Non è tempo di proclami, ma di fatti. La Ternana ha scelto la strada migliore per reagire alla retrocessione: la programmazione senza parole. Parlano i fatti. Il lavoro. Quotidiano. E la disponibilità totale a seguire le indicazioni dell’area tecnica (De Canio e Pagni) da parte della dirigenza e proprietà: perché c’è una linea comune. È tornato Lito Fazio. Ora è ufficiale, con una gestazione leggermente più lunga rispetto al previsto, ma quello che conta è come è andata a finire.

Lito Fazio torna e non è una cosa banale. 124 presenze (fra campionato e coppa Italia, fra C e B) e 3 gol con la maglia della Ternana, la fascia di capitano sul suo braccio. È stato uno dei simboli della Ternana di Mimmo Toscano. Quella che dalla C2 ha iniziato la stagione e che poi l’ha conclusa in B, con una marcia trionfale incredibile. Lito in quella squadra era arrivato quasi in prova. Dietro tutti ha finito come titolare. Ha finito in serie B, fra le lacrime praticamente, quando nonostante le salvezze la Ternana non gli rinnovò il contratto.

Torna a casa Lito. Torna a casa sua. Perché qui a Terni ha trovato sua moglie Romina (si sposano fra una settimana), perché qui a Terni è nata la sua bambina. Perché qui a Terni è diventato calciatore, uomo e capitano. 

Ma chi ci guadagna di più, permetteci di dirlo, è la Ternana. Che ritrova una colonna. Un uomo prima che un ottimo calciatore e di questi tempi non è certo una banalità. Uno che conosce la piazza, uno che ha convinto la tifoseria a suon di prestazioni. Esattamente quello che deve fare la Ternana: bocca chiusa e tanti fatti. 

Lito la Serie C a Terni l’ha già vinta. Ed il primo tassello di una Ternana rinnovata. Il primo “capitano”. Perché dovrà essere questa una squadra piena di giocatori e uomini come Lito. Non a caso si parla di Mazzoni (capitano anche lui praticamente ovunque ha giocato) e di Domizzi (idem). O di Vantaggiato.

Finora erano state solo chiacchiere. Stanno arrivando i primi fatti. È solo il primo passo, è vero. Ma testimonia che le parole non se le porta via il vento. Direte voi: è facile prendere un giocatore svincolato che per giunta è stato anche a Terni. Facile forse per la voglia di Lito di rimettersi in gioco. Ma voi pensate che sia scontato? Che Lito avrebbe accettato qualsiasi progetto in casa rossoverde? No. Lito ci ha ri-messo la faccia perché è convinto che il progetto è serio. Lo testimoniano i confronti continui fra presidente, allenatore e direttore. Confronti anche di persona, riunioni, proggettualità. Idee chiare

Ecco perché il suo acquisto ha una tripla valenza. Tecnica, morale e di prospettiva. Ecco perché è meglio non parlare e far parlare i fatti. Ecco perché bisogna prendere esempio da Lito. Bentornato “capitano”