Avevamo lanciato un appello alla Ternana: dai un calcio alle polemiche. L’operazione non è riuscita, ed è venuto fuori il pareggio contro il Campobasso e, in automatico, sono arrivate le polemiche. Tante. Probabilmente esagerate. Anzitutto perché il Campobasso è una signora squadra in netta crescita, figlia di una società forte che punta in alto, anche se non nell’immediato. Poi, perché la Ternana in serie positiva dalla seconda giornata con quattro vittorie di fila messe in archivio, un mezzo passaggio a vuoto se lo può consentire. Capita una giornata storta, un tempo buttato via, qualcosa che non funziona al meglio. Gli ottimisti, noi tra loro, sostengono che in serate come quella di lunedì spesso ci scappa addirittura la sconfitta. Così, il vecchio adagio del calcio “quando non puoi vincere prenditi il punto” torna di grande attualità.

Insomma, un pareggio che poteva starci anche se tutti speravamo nel quinto successo consecutivo. E ci sperava anche la Ternana, dal primo all’ultimo giocatore, allenatore e dirigenti compresi. Così, certe polemiche astiose saltate fuori ci hanno lasciato perplessi, non stupiti, per carità, nel calcio ci sta tutto e il contrario. Però immaginare che la squadra, o qualche giocatore allenti la presa perché un dirigente è stato sollevato dal proprio incarico ci pare quantomeno irrispettoso nei confronti dei calciatori stessi, difficile d’accettare da chi, come noi, segue il calcio da tanti anni e tante ne ha viste, per carità, ma non quella ipotizzata sul web.

Lungi da noi distribuire bacchettate, ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero, quindi chi paga il biglietto applaude o fischia a seconda di quello che vede. E magari fa congetture soprattutto se, chi dovrebbe, non fa chiarezza.

Messaggio chiaro e forte indirizzato alla sede di via Della Bardesca o, più specificatamente, al neo presidente e amministratore unico Stefano D’Alessandro. Insieme al fratello Maurizio s’è visto dal campo l’intero riscaldamento della squadra, ha assistito alla partita blindato da un cordone di sicurezza che non ha fatto avvicinare tifosi e cronisti, si è un po’ arrabbiato per lo 0-0 e se n’è tornato a casa senza proporre verbo a chi, da quasi un mese, sta aspettando di ascoltare la sua voce.

Ecco il silenzio cosa può produrre. Congetture, ipotesi tra le più fantasiose, che mettono in dubbio anche certe professionalità. Nel complesso, hanno generato malumore in una città che aspetta di sapere, di capire cosa c’è di nuovo nella Ternana che ha pagato certe pendenze e che, ci auguriamo, pagherà le prossime a regolare scadenza per evitare altre penalizzazioni. La città vuole conoscere l’idea di calcio della nuova società, chi, come ha chiesto addirittura il Sindaco Bandecchi, sostiene lo sforzo di D’Alessandro. Quale futuro spetta alla Ternana che ha appena scampato il tracollo, grazie alla nuova proprietà. Se il progetto stadio-clinica resterà una pia illusione o se, come c’è d’augurarsi, potrà vedere la luce in tempi ragionevoli.

Domande con tanti ternani vorrebbero rivolgere e alle quali la nuova proprietà rossoverde avrebbe dovuto rispondere già da tempo, magari anche con qualche incertezza legata alla rapidità con la quale è stata chiusa la trattativa con Nicola Guida. Ma la nuova proprietà ha preferito il silenzio, divenuto ormai assordante. E oggi, proprio per il perdurante silenzio, alle domande più che lecite se ne sono aggiunte altre, figlie dell’incertezza che genera anche quelle congetture che stanno riempendo il web in questi giorni. Figlie di un pareggio. E se fosse stata sconfitta?

Sezione: Editoriale / Data: Gio 10 ottobre 2024 alle 09:00 / Fonte: di Massimo Laureti
Autore: Ternananews Redazione
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