Il tempo vuole la sua parte

Una partita come si poteva immaginare scorbutica. Il Sudtirol è vero che non vinceva da 6 partite. Ma aveva perso soltanto l’ultima – da quando era arrivato Bisoli – in campionato. Una squadra che cerca di non farti respirare, che cerca di sporcare tutte le linee di passaggio. E la Ternana, che è ancora in mezzo al guado, solo a sprazzi è riuscita a far vedere la sua qualità.

Se poi ci metti in mezzo che le tre partite consecutive (oltre ad alcune assenze) hanno invitato Andreazzoli a dosare le energie di alcuni giocatori (vedi Falletti), diventa anche difficile potersi affidare esclusivamente alle individualità.

Vanno però sottolineati i progressi della Ternana, sotto la gestione Andreazzoli.

La squadra ha sempre cercato di giocare, di imporsi. Palla a terra sempre, scambi frequenti fra centrocampisti e attaccanti. La voglia di guardare sempre avanti. E comunque a dispetto di un atteggiamento offensivo anche una buona tenuta difensiva. I rischi corsi dalla Ternana sono stati relativamente pochi.

Alla ricerca della “nuova” Ternana ci sono state anche delle cose che non hanno girato. Anche stavolta, come era successo già contro il Cagliari, tanti errori in fase di impostazione, che probabilmente avranno fatto arrabbiare Andreazzoli. Mancanza di precisione, di pulizia del passaggio, di movimenti ancora non mandati a memoria, di punti fissi che prima c’erano e ora si sono trasformati in altro. E’ mancata la qualità di Palumbo, meno brillante del solito in queste ultime due uscite. E’ mancata la qualità di Falletti che stavolta dopo 45 minuti ha lasciato il posto a Paghera con una interpretazione del ruolo diversa e anche con una qualità diversa. E’ mancato in avanti anche l’apporto di Pettinari, fino in fondo, a cui però – va detto – sono arrivate pochissime palle. E’ mancato anche il dinamismo di Coulibaly, anche lui al rientro fra i titolari.

Ci vuole tempo per assimilare i nuovi concetti di Andreazzoli. Che deve a sua volta conoscere al meglio le caratteristiche dei suoi giocatori. Sta facendo allenamenti ed esperimenti anche in campo, in questa settimana dove non ha mai avuto più di due giorni per preparare le partite. Deve conoscere bene la rosa a disposizione (visto che in molti ci siamo chiesti come mai non sia stato ancora utilizzato Raul Moro o che ci siamo meravigliati perché Paghera trequartista e non per esempio Cassata o Palumbo).

Ma ora l’importante è che le sue idee vengano assimilate e che durante questo periodo la Ternana faccia comunque punti.

Cambiare in corsa non è mai una cosa semplice, soprattutto se – come nel caso della Ternana – il cambio è repentino e va – almeno tatticamente – in una direzione diversa rispetto a prima. Prendere una squadra in corsa, per uno come Andreazzoli (ma forse potremmo dire in generale) non è semplice: non hai fatto la preparazione, non hai avuto tempo di spiegare ai tuoi giocatori cosa vuoi realmente, non hai avuto tempo di viverli, non hai avuto modo di sbagliare nelle gare amichevoli del precampionato. E Andreazzoli non fa un calcio semplice. Sta cercando di imporsi in questa Ternana. E non è né facile né scontato