Il trio stavolta è uruguaiano. E per il derby abbiamo imparato che…
L'importante era non prenderle. Non buttare via quanto di buono si era visto contro il Pisa, neanche 4 giorni fa. Perdere in casa avrebbe significato presentarsi a Perugia con il morale sotto i tacchi e la necessità di dover reagire per forza in una delle partite più complicate dell'anno.
La Ternana ci arriva ancora convalescente. Carbone deve ancora lavorare, sullo sviluppo dell'azione, sulla pericolosità della manovra. Magari trovare anche dei piccoli accorgimenti che possano permettere alla Ternana di essere maggiormente pericolosa. Mettere insomma nelle migliori condizioni Falletti di potersi esprimere, magari, perché no, sfruttando la velocità e la lingua di Surraco che stavolta è stato decisivo, passando da oggetto misterioso a salvator patrie nel giro di poche settimane.
Ma ci sono stati dei passi in avanti e delle conferme. Intanto sul sistema di gioco iniziale, che aveva dato soddisfazione all'allenatore contro il Pisa. Nessuna imbarcata, nessun errore tattico. Impegno, anche se in alcuni frangenti lo sviluppo dell'azione è sembrato scolastico. Poi sui giovani. Giustamente Carbone ha voluto insistere sulla squadra che aveva vinto mercoledì. E questo è sicuramente un bene per le certezze che questa squadra deve avere, soprattutto in questa fase della stagione. Il rovescio della medaglia per una squadra molto giovane è che non sempre i giovani hanno continuità di rendimento: prendete Di Livio, fra i migliori mercoledi, non ha brillato oggi. Ma non bisogna avere né fretta, né tantomeno disperarsi. Soltanto giocando, s'impara.
Ora c'è il derby. Giovani o non giovani, gioco o non gioco è una di quelle partite che – come dice qualcuno – non si gioca: si vince.
Carbone ha entusiasmo da vendere, la squadra sta prendendo consapevolezza, Avenatti (sebbene con i rigori) sta prendendo fiducia. Se i gol per il momento arrivano solo dagli 11 metri meglio così. Ne basterebbe uno ancora in più, anche inesistente.
Poi penseremo al bel gioco, alle soluzioni offensive, a come rendere più pericolosa la squadra. Ora c'è il Perugia, gli schemi non contano…