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Imputato, si alzi! Anzi…si sieda e continui pure!

Nel mentre la "creatura rossoverde" sta crescendo in maniera quanto meno promettente (contrariamente al solito niente "fragori", ma molta sostanza), voglio provare ad offrire una risposta conclusiva e possibilmente esaustiva in merito all' ormai annosa querelle "Bandecchi si – Bandecchi no". 

Lungi da me l' indossare i gravosi panni della pubblica accusa o quelli parimenti impegnativi del collegio di difesa, perché qui non si tratta di celebrare un processo nei confronti di chicchessia e tanto meno a carico del vulcanico "Patron-Presidente" del nobile casato rossoverde. 

Vorrei solo provare in questa sede a condividere con voi, gentili e pazienti lettori, alcune mie considerazioni che ritengo essere meritevoli di riflessione. 

Di errori anche clamorosi ne sono stati commessi parecchi, è inutile rimarcarlo: parlano i risultati del biennio di gestione "unicusana" (una retrocessione dalla B in C la passata stagione e una salvezza staccata alla penultima giornata quest' anno). 

E questo nonostante i proclami trionfalistici del primo anno, con tanto di rivoluzione calcistica di "pochesciana" memoria, la famosa "esondazione fondana" e il successivo tracollo targato De Canio; per poi passare alla "sparata di campioni" della scorsa estate, rivelatasi alla fine del tutto fallimentare. 

In questo contesto non può inoltre essere dimenticata tutta un' altra serie di episodi che hanno contribuito a creare un' immagine della proprietà e del suo primo "proprietario"non certo stimolante (p.e. ripetuti, controproducenti faccia a faccia con la curva o dichiarazioni e iniziative spesso assunte all' insegna della contraddittorietà e dell' improvvisazione). 

Ma, al di là di questi pesanti capi di accusa, difficilmente contestabili, penso che possa essere ragionevolmente concessa a Stefano Bandecchi almeno l' attenuante specifica dell' inesperienza nella gestione di una società di calcio professionistica, nonché quella generica costituita da un carattere sin troppo combattivo, focoso e talvolta impulsivo, ma sempre improntato al massimo della buona fede e della totale sanità di principi. 

Ma siccome ho già detto che questo non vuole essere un "processo", non ci sarà nessuna sentenza nè di condanna, nè di assoluzione. 

Però, se fosse un processo (…?), si potrebbe applicare nel nostro caso la sospensione del procedimento, con conseguente "messa alla prova" dell' imputato… 

Senza mettermi qui a fare pleonastiche lezioni di diritto assolutamente fuori luogo, mi limiterò soltanto a citare il tenore letterale della norma specifica del Codice Penale, che recita testualmente: 

"La messa alla prova comporta la prestazione di condotte volte all'eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose derivanti dal reato, nonché, ove possibile, il risarcimento del danno dallo stesso cagionato" (art. 168 bis, c. 2, C.P.). 

Orbene, l' imperativo è chiaro: 

1) obbligo di eliminare le conseguenze dannose scaturite da due campionati disastrosi, facendo tesoro degli errori commessi e costruendo una squadra in grado di poter restituire credibilità al calcio rossoverde; 

2) obbligo di risarcire il pesantissimo danno cagionato alla tifoseria ternana. 

Intanto, per quanto riguarda questo secondo aspetto, mi sembra che tale prescrizione normativa sia stata assolta compiutamente da chi di dovere, quantomeno attraverso l'abbattimento quasi totale del costo dell'abbonamento, nonché l'esecuzione di lavori sicuramente notevoli per quanto attiene all'assetto "logistico" dell'impianto sportivo del Liberati. 

Ma resta in ogni caso di fondamentale importanza il totale rispetto di quanto previsto al punto 1) di cui sopra: la costruzione di una squadra di calcio "vera", fatta di gente che meriti realmente di indossare i colori rossoverdi. 

Insomma…si è scherzato ovviamente! 

Ma il senso del discorso mi sembra essere piuttosto chiaro. 

Stefano Bandecchi ha sicuramente commesso degli errori nel corso della sua gestione e nessuno, lui per primo, può metterlo in dubbio. 

Ma la sua passione, il suo orgoglio, la sua voglia di riscatto non possono essere minimamente messi in discussione. 

Tra l'altro – particolare assolutamente da non trascurare – non si capisce chi potrebbe subentrare al Patron-Presidente in caso di sua defezione… 

Motivo per cui, ritengo che sia assolutamente giusto e doveroso concedere a Bandecchi la possibilità di rifarsi, attraverso la concessione di questa curiosa, ma calzante "messa alla prova" che ci si augura egli sappia adeguatamente sfruttare. 

Ne va del suo buon nome e, soprattutto, del prestigio fin troppo ridimensionato della Ternana Calcio. 

Solo il futuro ci potrà svelare quello che succederà. 

Ma intanto… 

"Imputato, si alzi! Anzi…si sieda e continui pure!"

Massimo Minciarelli

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Massimo Minciarelli

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