Eppur si muove. La Ternana, magari non di molto, ma anche la classifica. Di sicuro si muove il morale. Si muove l’autostima, la fiducia in sé stessi.
La Ternana dimostra di essere viva. Di riuscire a trasformare le speranza e le parole in fatti. Serviva una vittoria per continuare a tenere accesa la fiammella. Non per salvarsi, ma per continuare a sperare. E la vittoria è arrivata.
Intanto De Canio è riuscito a lavorare guardando in faccia i suoi giocatori. Non sarà un caso e magari il gioco non sarà stato esaltante. Ma la squadra ha avuto una propria fisionomia, senza snaturare nulla cercando di fare cose semplici. Il 4312 è uno dei vestiti adatti a questa squadra. E forse non è un caso se (almeno secondo noi) nessuno ha giocato male, da considerarsi insufficiente.
E se nel secondo tempo la squadra è sembrata contratta non poteva essere altrimenti: la paura di non vincerla ha attanagliato i rossoverdi in campo. Anzi: dobbiamo dire bravi agli 11 in campo perché pur soffrendo non hanno perso la testa e hanno cercato di far passare il tempo il più lontano possibile da Sala.
Serviva vincere, non importa come. Ma comunque il come non è stato da disprezzare. Perché è una base su cui De Canio può lavorare con calma.
La Ternana nell’ultimo girone aveva vinto soltanto una volta contro la Pro Vercelli. La precedente vittoria era stata contro lo Spezia. Ora era vitale, proprio alla vigilia del ritorno, tornare a far punti. Nelle ultime 18 partite insomma 1 sola vittoria. 1 punto nelle ultime 8 partite. Prima di Cremona.
Quindi normale che i tre punti non abbiano portato benefici immediati nella classifica. Ma non vincere oggi sarebbe stata una pietra tombale sulle possibilità di salvezza.
La classifica se la guardi ti disperi. Allora non guardiamola, tanto è brutta lo stesso. Purtroppo molte squadre che sono in fondo alla classifica ancora devono giocare (Pro Vercelli che è terz’ultima a 27 punti, ha due gare da recuperare; l’Entella quart’ultima a 29 ne deve recuperare una; anche quelle appena sopra come Cesena (31 punti, deve recuperare una partita) e Brescia (33, me deve recuperare due) hanno una classifica falsata. Quindi ecco perché non va guardata, se non con preoccupazione. Troppe variabili.
La Ternana finora non era stata fortunata, ma ora non serve recriminare. Ora con una settimana in più sulle spalle di De Canio e con la consapevolezza di una vittoria si potrà lavorare ancora meglio.
Non che cambi molto come possibilità concrete. Ma alle volte la testa può più delle gambe. E le parole di Venezia sono sicuramente meno vuote di come apparissero appena 4 giorni fa.
L’unica medicina è il lavoro. Quotidiano. Avere fiducia nell’esperienza di De Canio. E sperare in una nuova impresa, a La Spezia. Perché serve un filotto: non basta certo un’exploit isolato.
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