Quattro punti in classifica dopo tre partite due delle quali giocate in casa. Il cammino della Ternana, squadra che deve anzitutto salvarsi, può essere considerato positivo, non straordinario ma accettabile. Le partite giocate fin qui hanno proposto una lettura abbastanza chiara: due gol segnati, entrambi su rigore, tre subiti, due dei quali nella gara d’apertura a Cittadella, contro la squadra rivelazione d’inizio stagione, capace di segnare nove gol in tre partite vittoriose.
La sintesi immediata è chiara: buona tenuta difensiva e difficoltà nel far gol. Sostanziare questa tesi è facile. La Ternana con la difesa a tre all’esordio ha fatto acqua da tutte le parti. Carbone l’ha corretta aggiungendo un esterno e togliendo un centrale e la solidità è ricomparsa. In avanti sette tiri in porta in tre gare, uno soltanto nei sedici metri avversari e nessun gol su azione anche se Carbone tiene a precisare che “non l’avessero steso Surraco contro lo Spezia sarebbe andato in gol”. Possibile, ma la certezza non può averla nessuno.
L’istantanea è relativa, ovviamente, alle tre partite giocate. Non può avere proiezioni assolute visto che si tratta di un segmento di campionato talmente piccolo da non può essere preso in considerazione con l’idea di costruirci sopra un possibile cammino della squadra.
Le considerazioni però sono reali e inconfutabili, i numeri non sono discutibili. Per cui esiste al momento un problema del gol nella Ternana. Carbone ci sta lavorando ma la soluzione non è così semplice da trovare anche in considerazione dell’organico (comunque buono nei valori dei singoli) a disposizione del tecnico. Di sicuro giocare con Avenatti riferimento avanzato non dà sfogo e soluzioni alla manovra. La sensazione è che sia indispensabile avere davanti un attaccante di ruolo, un centravanti vero, in grado di attaccare la profondità, aprire varchi per gli inserimenti dei trequartisti. Questione anche di modulo visto che la Ternana “offensiva” del finale con lo Spezia è piaciuta.
Carbone ha puntato, giustamente, su Falletti e Avenatti. Ora deve trovare modulo e compagni di squadra in grado di far rendere al meglio i due uruguaiani in funzione della manovra offensiva. Ognuno può avere una propria idea. Giocare con due punte e un trequartista, con tre attaccanti o con il classico albero di Natale del momento. Un bel rompicapo per l’allenatore rossoverde che sta lavorando con la squadra da poco meno di un mese e che ancora tanto dovrà lavorare per sistemare al meglio le tessere del mosaico.
Intanto si prende i punti, che non sono pochi e che soprattutto rendono più agevole il lavoro di costruzione della squadra che con un altro organico (tanti giocatori sono arrivati con l’avvento di Carbone) aveva indotto Panucci a puntare sul 4-3-3 tutto gioventù (età media 22,5 anni contro il Pordenone) che era piaciuto in Coppa Italia nella consapevolezza però che per il campionato sarebbe stato necessario aggiungere adeguata esperienza nella categoria.
Un motivo in più per considerare la Ternana di oggi un cantiere aperto. Il problema è che siamo arrivati alla quarta giornata, quella del derby. Ma con due punti in più rispetto ai cugini. Un piccolo ma significativo vantaggio da sfruttare al meglio.
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