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La bella incompiuta senza il gusto del dettaglio

E siamo di nuovo da capo. A commentare una Ternana incompiuta. Che ha illuso per buona parte della gara e che poi non è riuscita a portare a casa il risultato. Che ha lottato anche con gagliardia, contro la seconda della classe e contro i 7 assenti pesanti che comunque hanno inciso sulle scelte di Andreazzoli, ma che poi si è fermata sul più bello.

Forse la foto migliore di questa Ternana è proprio Stefano Pettinari. Capace di portare in vantaggio le Fere nel momento migliore della Reggina probabilmente. In grado di poter rompere l’equilibrio con un colpo da biliardo. Sommerso dall’abbraccio dei compagni ma senza esultare con trasporto: come se fosse in polemica con l’ambiente (e magari lo è) per l’utilizzo non continuo. E ci sta, per carità di Dio: normale anche, forse anche giusto. Poi dopo aver portato la Ternana in Paradiso, non aver esultato non riesce ad avere continuità. E così si divora il gol del possibile 2-0 che avrebbe indirizzato diversamente la gara. E a noi rimangono due dubbi: se avesse esultato anche dopo l’eventuale 2-0 e cosa sarebbe successo… A voler scherzare forse conveniva esultare per poi parlare dopo la partita, magari con il pallone sottobraccio.

Magari andarsene pure, visto che il Benevento lo sta cercando, dimostrando che a Terni, almeno ultimamente, non era stato capito. E invece nonostante il gol, il suo gol, la Ternana fa come Pettinari. Non riesce a dare continuità, gioca sui nervi e finisce con cadere al cospetto di una Reggina famelica, che ha avuto sempre la stessa intensità e che neanche dopo lo 0-1 si è troppo demoralizzata.

La Ternana avrebbe dovuto sfruttare al meglio gli episodi. Su questo non c’è dubbio. Ma episodi significa anche quelli in difesa. La Reggina ha avuto delle buone occasioni da gol (ha colpito anche un palo), in alcune è stato molto bravo Iannarilli: ma concedere due gol a Fabbian (che è uno dei più pericolosi se non il più pericoloso della squadra avversaria) è un delitto. Un gol ci può stare, ma due no. Non con la difesa che sembrava ferma, quasi immobile.

Andreazzoli ha provato a dare più equilibrio con un difensore in più in queste due partite, ma non è servito lo stesso. Non oggi, non in queste circostanze. Forse per questo è il primo dei delusi, anche se la squadra ogni settimana gli sta dando delle risposte in più. Sa che dovrà continuare a lavorare. Perché questa Ternana che se l’è giocata alla pari in casa della seconda in classifica ha nelle corde anche la possibilità di vincere. Ma questo deve passare attraverso il campo e la testa. Fa

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