La coperta corta e… i “criticoni” da emarginare

La coperta corta e… i “criticoni” da emarginare

Succede che per una volta la Ternana non prende gol.

Ci sarebbe stato sicuramente da festeggiare il lieto evento, se alla ritrovata tenuta difensiva non avesse fatto da contraltare una notevole involuzione in attacco.

Vero è che il Carpi di Calabro (autentico "mister anti-calcio") ha praticamente parcheggiato il famoso TIR davanti alla porta, adottando uno "spregiudicato" modulo 9-1 per quasi tutta la partita, ma resta il fatto che costruire solo 2 o 3 palle-gol in 95 minuti di gioco mi fa pensare inevitabilmente alla famosa "coperta corta"…

Lunedì sera ho visto la solita squadra generosa e animata da grande spirito di sacrificio, ma, diversamente da quanto visto inaltre occasioni,  stavolta è mancata quella rabbia agonistica che tante volte riesce a fare la differenza; soprattutto in attacco.

Che questa sia una formazione costruita "maluccio" mi sembra che ormai – dopo 12 partite (e soli 12 punti ottenuti) – lo si possa tranquillamente affermare; e non credo che nessuno si debba offendere.

Tantomeno la proprietà, che, se vuole realmente continuare a parlare di serie A in due anni, bisogna che cominci a preoccuparsi sul serio della permanenza della squadra in serie B quest'anno…

E questo – voglio ribadirlo a chiare note per l'ennesima volta, al fine di non essere tacciato per gufo dai "soliti noti" – nulla volendo contestare, se non in minima parte, all'allenatore e ai giocatori, che senza tema di smentita danno sempre il 100% delle loro possibilità.

Solo che le attuali "possibilità" non stanno permettendo alle Fere di scrollarsi di dosso questo preoccupante penultimo posto in classifica; almeno per il momento.

Ergo, se si vuole dar seguito ai tanti, troppi proclami sbandierati senza soluzione di continuità da chi comanda, diventa sempre più indispensabile una robusta iniezione di "forze fresche" in quello che sarà il calciomercato di riparazione di gennaio.

Nel frattempo però, bisognerà che Mister Pochesci e i suoi ragazzi cerchino di tirare fuori il massimo possibile dalle 10 partite che rimangono di qui alla fine del girone di andata, nelle quali sarà necessario conquistare almeno 11 o 12 punti, onde non vedersi irrimediabilmente staccati dal resto di una comitiva che sta cominciando a marciare con una certa regolarità.

E non sarà facile, perché il calendario assegna alla Ternana confronti non certo semplici, a cominciare dalle trasferte di Cittadella, Foggia, Pescara, Palermo e Avellino e senza dimenticare i tutt'altro che abbordabili confronti interni con Perugia e Parma.

In conclusione, credo che un po' di sano realismo non guasti.

A chi invece lunedì sera ha festeggiato in modo a dir poco anacronistico il modesto pareggio casalingo col Carpi, arrivando a definire la Ternana squadra "favolosa" ed auspicando addirittura l' emarginazione dei "criticoni", voglio ricordare che criticare in maniera obiettiva e pertinente non significa essere dei menagrami o peggio gente che gode della sconfitta della propria squadra, ma al contrario può essere costruttivo e stimolante per il destinatario delle censure mosse.

A modesto avviso di chi scrive, bisognerebbe invece evitare in modo assoluto di coltivare "empatie" troppo esasperate e a senso unico come al contrario fa qualcuno.

Perchè tifare è bene, ma è anche consigliabile giudicare senza paraocchi  l'attuale pericoloso contesto del campionato dei rossoverdi, riconoscendo certamente ampi meriti a tecnico e giocatori per quel che stanno facendo, ma anche non facendo finta di ignorare che, così continuando l' andazzo, l'impresa di centrare la salvezza, già di per sè complicata, potrebbe diventare addirittura improba!

E questo discorso vale soprattutto per la società, alla quale si chiede non soltanto di intervenire fattivamente nel prossimo mercato, ma anche e soprattutto di "crescere", di capire la situazione, di penetrare meglio il campionato di serie B, se veramente si vuole pensare in grande.

Non basta esaltare i propri meriti per il ritrovato entusiasmo dei tifosi.

Troppo facile vantarsi di questo risultato dopo i 14 anni dell'era Longariniana…

In realtà servono i punti e per fare i punti occorrono come il pane giocatori che facciano la differenza!

Nulla di più scontato.

Almeno per chi sa di calcio e lo pratica con costrutto…