La Dea Eupalla e il sogno che può diventare realtà
Al secondo gol di Di Carmine ho preso ad inveire selvaggiamente contro la Dea Eupalla ("la divinità che protegge e ispira il gioco del pallone", per dirla alla Gianni Brera) rea a mio avviso di aver ingiustamente colpito una squadra che non meritava assolutamente quell' incredibile doppio svantaggio (la Ternana), a favore di un' avversaria che nulla aveva fatto per legittimare quel risultato (il Perugia).
Certo…Forse avrei fatto meglio a prendermela con Martin Valjent e con le sue amnesie; ma, memore del rendimento da sempre quasi impeccabile del nostro giovane difensore slovacco, ho preferito concentrare le mie invettive sull' ingiustizia che Eupalla stava perpetrando ai danni delle Fere.
Evidentemente la divinità in questione deve esserci rimasta male, perchè, conscia del delitto calcistico (reato di "calcicidio") che stava perpetrando, ad un certo punto ha deciso di ispirare il piede sapiente di Luca Tremolada, mettendolo nelle condizioni di uccellare il povero Leali proprio sotto la Curva Nord, nell' occasione ribollente di rabbia e delusione, dopo aver prima festeggiato beffardamente, (ma in maniera troppo anticipata…) quello che sembrava l' ennesimo successo (rubato) dei Grifoni nella "madre di tutte le partite".
Dopo di che, consapevole dei troppi torti somministrati da lustri alla tribolata tifoseria rossoverde, la dea che sovrintende alle cose del pallone ha deciso di applicare pedissequamente la prima legge di Boskov, secondo la quale "nel calcio vince (generalmente) chi gioca meglio".
E siccome è fuori da ogni discussione che la Ternana, almeno nell'occasione, abbia giocato decisamente meglio del Perugia e, soprattutto, sia apparsa più "squadra" rispetto ai Grifoni sia sotto il profilo tecnico, che sotto quello tattico (ahi-ahi Breda… quanto ti sono indigesti i derby…), che infine dal punto di vista della tenuta atletica, va da sè che la vittoria delle Fere al fischio finale sia stata strameritata.
Certo…dispiace per certa stampa perugina, un po' troppo di parte, che nell'occasione non ha mancato di fare sfoggio di stizza e di scarsa obiettività di giudizio.
Ma almeno per questa volta "tocca stacce"…!
E con l'analisi del derby può bastare così, anche se mi piacerebbe tanto dilungarmi sui meriti di Gigi De Canio e sulla meravigliosa avventura calcistica che sta vivendo quest'anno il "tagliagole" Montalto.
Ma siccome la Ternana è ancora penultima in classifica e in queste ultime settimane non ha fatto altro che riaccendere soltanto la fiammella della speranza, è bene resettare completamente il derby e l'entusiasmo che ne è scaturito, concentrandoci solo sulla partita di dopodomani contro il Pescara.
Un altro match da vincere assolutamente se si vuol continuare ad alimentare quei sogni di salvezza che fino a pochissimo tempo fa sembravano chimerici.
Pensare che i nostri facciano un sol boccone della squadra adriatica sarebbe un grosso errore; per cui calma e gesso, massima concentrazione e soprattutto massima attenzione alla fase difensiva, perché sarà pure vero che gli uomini di Bepi Pillon sono soliti prendere una barca di gol (un po' meno di noi), però è anche vero che di reti ne fanno altrettante…
Oltretutto il Pescara non è ancora fuori dalla zona calda della classifica, motivo per cui, a parte il gusto del mezzo derby, cercherà di venire a Terni a fare quei punti necessari per tirarsi fuori definitivamente dalle sabbie mobili.
Ma questa Ternana – la Ternana di Gigi De Canio – non si può più permettere di avere paura di chicchessia, ma deve sempre continuare a giocare con quella grinta, con quella determinazione, con quella cattiveria agonistica espresse da 4 settimane a questa parte.
Perché battere il Pescara significherebbe probabilmente agganciare il treno dei play out e permetterebbe oltretutto alle Fere di potersi giocare alla grande anche le prossime due proibitive partite contro il Parma ed il Palermo.
Per cui nulla è precluso! Continuiamo a crederci!
Un'ultima annotazione per i tifosi.
Un pubblico meraviglioso e finalmente unito nello sforzo finale.
Lo testimoniano i duemila supporters rossoverdi che hanno voluto attendere i ragazzi allo stadio al ritorno dalla trionfale vittoria di Perugia, per tributare loro il più caloroso dei ringraziamenti.
Ora finalmente ci siamo!
Abbandonati definitivamente (mi auguro) gli sgradevoli retaggi "filo-pochesciani", in questo momento si tratta di stringerci tutti attorno appassionatamente a tecnico e giocatori, per cercare di spingerli con il nostro entusiasmo verso quella salvezza che avrebbe veramente del miracoloso!
Per cui per sabato mi attendo al Liberati un pubblico almeno pari a quello della partita con il Foggia.
Tutti insieme possiamo veramente farcela!
Perché quel sogno impossibile ora può diventare realtà!