La differenza in un rigore
Leggete questo titolo come volete. Se siete più inclini a sposare la teoria di Lucarelli, sui rigori troppo leggeri dati contro la Ternana, ha una sua validità. Quelli dati, contro quelli non dati. Noi non ci rispecchiamo molto in questo: quello contro il Pisa era assolutamente ridicolo, quello contro il Monza no. Non l’avessero fischiato in favore della Ternana ci saremmo arrabbiati molto. Come – a nostro avviso – non era da rigore l’intervento di Donati su Partipilo.
Vogliamo interpretarlo con il secondo modo, questo titolo. Ovvero che la differenza fra i due match della Ternana sia proprio in un rigore (al netto che uno fosse da fischiare e uno no): uno segnato, l’altro sulla traversa.
Anche qui si può essere più o meno d’accordo. Ma la Ternana sempre lo stesso tipo di partita ha fatto: a Pisa e contro il Monza? Probabilmente sì, soprattutto a guardare anche i numeri statistici. Solo che in un caso il rigore è stato realizzato, in un altro no. Per il resto non è cambiato molto. La Ternana è stata equilibrata, ha avuto le sue occasioni per poter segnare (e in qualche caso è stata anche sfortunata, vedi l’ultimo minuto proprio dell’ultima gara) e ne ha concesse davvero poche agli avversari.
Ma la percezione che abbiamo avuto, almeno a caldo, è stata quella di una gara meno efficace. Perché? In tutta onestà, certamente per il risultato. E poi probabilmente anche per una reazione che a Pisa non era necessaria e che invece in casa con il Monza era doverosa e non è stata altrettanto veemente.
In più se proviamo ad andare ancor più in profondità la Ternana è stata bene in campo ma a differenza della gara contro il Brescia, dove gli avversari hanno dimostrato di essere fisicamente molto prestanti e aggressivi, il Monza ha utilizzato altre armi: palleggio e posizione.
Ed è proprio lì, in quel campo, che la Ternana non è riuscita a brillare. La partita non indimenticabile di Pettinari e Peralta, la necessità di dover utilizzare fuori ruolo due giocatori (Ghiringhelli e Defendi), la spinta sulle fasce che è stata limitata ha fatto in modo che la Ternana non fosse particolarmente pericolosa. E infatti ha cominciato a carburare meglio con il ritorno (necessario) al 4231 (che chiaramente è più offensivo) e con i giocatori nel loro posto e con situazioni andate a memoria.
Il Monza è stato molto bravo a cercare di abbassare il ritmo, a bloccare le iniziative della Ternana. Nel primo tempo con il possesso palla, nel secondo con la chiusura totale degli spazi.
Quello che spiace è che la Ternana, al di là di una prestazione comunque più che sufficiente, sia incappata nella sesta sconfitta interna della stagione. E che ora che bisogna fare a meno di Falletti bisognerà trovare nuovi equilibri.