La foto di Ceravolo e una sofferenza senza fine
C'è un momento in cui la foto di questo periodo della Ternana appare nitido.
Il gol mancato da Ceravolo. Non ce ne voglia Fabio, ma stavolta la copertina, al negativo, è la sua. Se ci fosse stato quel gol, molto probabilmente, sarebbe stata una Ternana diversa, una partita diversa. Nel calcio, soprattutto in B, gli episodi sono determinanti.
Se ci riprova altre 100 volte vengono 100 gol, ma a questa squadra ora non riescono neanche le cose semplici e ovvie. Non è un alibi. E non deve mai esserlo. La fortuna (o la sfortuna) non è mai un alibi. E la Ternana ha cercato anche di andare controcorrente. Ma al di là della "foto" le carenze rossoverdi sono evidenti.
Parliamoci chiaramente: il Cittadella, questo Cittadella, era un avvesario tutt'altro che difficile. E se Ceravolo ha avuto almeno la forza, la voglia, la caparbietà di decidere lo stesso la partita non si può dire lo stesso dei suoi compagni di reparto. Bojinov ha giocato un tempo, Falletti (purtroppo per lui) non è mai stato decisivo. Forse è qui che va letta la partita, al di là delle immagini significative.
È vero: il gol è arrivato lo stesso ed è anche vero che il gol subito è arrivato come una tassa. Ma stavolta la squadra è stata molto equilibrata e ha subito poco. Quello che manca è la cattiveria sotto porta, la capcaità di essere lucidi e freddi.
Non si possono creare sei sette palle gol e realizzarne soltanto una. Al di là delle prestazioni individuali più o meno soddisfacenti. La lucidità però non si allena in settimana, la freddezza neanche.
E questo problema la squadra se lo porterà dietro per tutta la stagione, sarà il grande peso della Ternana, la zavorra. Almeno fino a gennaio, quando riaprirà il mercato. Non ci voleva un genio a capire che la capacità realizzativa della Ternana sarebbe crollata dopo le decisioni estive. Ma è comunque pazzesco che la squadra non abbia ancora vinto in casa. È l'unica in serie B, visto che il Crotone stavolta c'è riuscito. I numeri sono sempre più preoccupanti, esattamente tanto quanto la classifica. È più dura di quanto, anche il peggiore dei critici, poteva immaginare, vista soprattutto la partenza.
Ma almeno la squadra non ha mai dato la sensazione di sentirsi sconfitta. E questo è fondamentale. Ma potrebbe non bastare. In questi casi si dice che bisogna remare tutti dalla stessa parte: siamo pronti a farlo ma guardando in faccia la realtà.